Svizzera
Studenti e ricercatori uniti contro i tagli della Confederazione
Keystone-ats
7 ore fa
Diverse associazioni studentesce e sindacati hanno presentato una risoluzione comune, annunciando azioni a livello regionale e nazionale per protestare contro i tagli da 460 milioni all'anno all'istruzione.

In Svizzera romanda associazioni studentesche, ricercatori, sindacati e partiti di sinistra si sono uniti per combattere contro i tagli proposti dalla Confederazione nel loro settore. Oggi hanno presentato una risoluzione comune e ha annunciato azioni a livello regionale e nazionale.

No al taglio di 460 milioni all'anno

La coalizione è "fermamente contraria ai tagli di 460 milioni di franchi all'anno all'istruzione, alla ricerca e all'innovazione proposti dal Consiglio federale", si legge nel testo della risoluzione. "La nostra coalizione difende la visione di un servizio pubblico di istruzione e ricerca di alta qualità e accessibile a tutti senza discriminazioni", prosegue il documento. Raddoppiando o addirittura quadruplicando le tasse universitarie e riducendo i contributi al Fondo nazionale per la ricerca, il piano del Consiglio federale "peggiorerà una situazione già insostenibile in termini di precarietà degli studenti e dei ricercatori e di disuguaglianza nell'accesso all'istruzione superiore", ha denunciato Léa Ziegler del sindacato VPOD davanti alla stampa a Losanna.

Studenti e ricercatori sempre più precari

Maxime Oswald, della Federazione delle associazioni studentesche dell'Università di Losanna (UNIL), ha espresso preoccupazione per il crescente numero di studenti in situazioni precarie, già alle prese con l'aumento degli affitti e dei costi di vita, a cui si aggiunge l'aumento delle tasse universitarie. "Le borse di studio non coprono più le spese reali e, senza un sostanziale sostegno familiare, diventa difficile far fronte alle spese quotidiane", ha dichiarato. La riduzione del contributo federale al Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS) comporterà la perdita di posti di lavoro e di progetti di ricerca. "I giovani ricercatori hanno già un contratto a tempo determinato dopo l'altro della durata di uno o due anni, o anche di pochi mesi, spesso a tempo parziale. Oltre ai doveri di insegnamento, sono sottoposti a forti pressioni per la pubblicazione e la mobilità internazionale (...) I tagli al bilancio porteranno a una maggiore precarietà del lavoro e avranno un impatto sulla qualità dell'insegnamento", lamenta Philipp Walch dell'Association du corps intermédiaire et des doctorants de l'UNIL.

Previste mobilitazioni

La risoluzione, sostenuta da oltre 30 organizzazioni, sarà inviata al Consiglio federale nell'ambito della procedura di consultazione. "Servirà anche come base per informare la comunità accademica sulle misure in discussione a Berna e per mobilitarsi nei campus e nelle strade", aggiunge Léa Ziegler. Nelle prossime settimane si svolgeranno azioni presso le università di Ginevra, Friburgo, Losanna e Neuchâtel con manifestazioni e stand informativi. Ci sarà anche uno sciopero degli studenti nelle università ginevrine di scienze applicate, mentre in autunno è prevista una giornata di azione nazionale.