
Domani verrà eletto il successore di Viola Amherd in Consiglio federale. Un seggio che si contendono i due candidati ufficiali del Centro, ovvero Markus Ritter e Martin Pfister. Questa mattina, tuttavia, sotto la cupola di Palazzo federale Consiglio nazionale e degli Stati hanno continuato con i propri lavori parlamentari, come previsto dalla sessione. Ma a Berna che aria si respira alla vigilia di questo importante appuntamento elettorale? "Sarà perché siamo occupati a discutere diversi temi, ma apparentemente non c'è una grande tensione", spiega a Ticinonews Fabio Regazzi, "senatore" ticinese del Centro. "Probabilmente da domani mattina la tensione salirà, o forse già questa sera in occasione della famosa notte dei lunghi coltelli". Il riferimento è alla sera che precede l'elezione dei consiglieri federali da parte dell'Assemblea federale, ovvero quando i gruppi parlamenti possono creare alleanze o tradimenti dell'ultimo minuto per eleggere una o l'altra persona. Una dinamica che "probabilmente non si creerà questa sera", precisa Regazzi.
"Non c'è più un vero favorito"
Il ticket presentato dal Centro è a due, con un nome più conosciuto tra i corridori di Palazzo federale e uno meno. Il primo è quello di Markus Ritter, consigliere nazionale dal 2011 e presidente dell'Unione svizzera dei contadini "è considerato un peso massimo del Parlamento e non ha avuto bisogno di particolari consigli o suggerimenti". Mentre il secondo, Martin Pfister, è consigliere di Stato a Zugo, dove dirige il Dipartimento della sanità. "Lui è sicuramente meno conosciuto e all'inizio veniva considerato come un 'outsider', ma si è dato molto da fare e si è calato molto bene nel ruolo di candidato all'esecutivo federale. La sensazione è che stia recuperando terreno". Anche per questo Regazzi è in difficoltà nel fare un pronostico. "Se all'inizio avrei detto che Ritter aveva quasi l'elezione in tasca, ora la sensazione è che i due candidati si giochino la nomina in un testa a testa, sul cui esito è difficile esprimersi".