Per la custodia dei bambini fino agli otto anni di età, i genitori devono poter percepire un sussidio sotto forma di assegni mensili. È il parere di una maggioranza del Consiglio degli Stati, che oggi ha approvato - con 27 voti favorevoli, 15 contrari e una astensione - l'entrata in materia di un progetto proposto dalla Commissione competente.
Sussidio a lungo termine
Il nuovo modello - che funge da controprogetto indiretto all'iniziativa del PS "sugli asili nido" che mira a garantire ad ogni bambino il diritto all'assistenza extrafamiliare - prevede un sussidio a lungo termine versato ai genitori "fino a che i figli non avranno compiuto l'età di otto anni", ha spiegato Benedikt Würth (Centro/SG) a nome della Commissione. La richiesta espressa da una minoranza di estendere il limite di età dei bambini fino a 12 anni, è stata respinta. "L'assegno ammonterebbe a un minimo di 100 franchi mensili per ciascun figlio affidato almeno un giorno alla settimana ad un'istituzione e un compenso aggiuntivo di 50 franchi per ogni mezza giornata supplementare di custodia nell'arco di una settimana", ha aggiunto Würth, precisando che "il finanziamento verrebbe stabilito dai Cantoni, analogamente agli assegni familiari". La possibilità - auspicata da una minoranza - di concedere questo sostegno finanziario anche in caso di custodia presso terzi, come ad esempio nel caso in cui siano i nonni ad accudire i nipotini, è invece stata bocciata. Durante il lungo dibattito, una minoranza si è battuta per un finanziamento "misto" e per un disegno che includa la partecipazione da parte della Confederazione nella misura di al massimo 200 milioni di franchi, oltre al sussidio dei Cantoni, con la possibilità da parte di questi ultimi di prevedere un contributo anche dei datori di lavoro, degli impiegati o dei lavoratori indipendenti, ha proposto Mathilde Crevoisier Crelier (PS/JU).
Regazzi: "Sfera di competenza dei Cantoni e dei Comuni"
A tale proposito, Fabio Regazzi (Centro/TI) ha risposto che questi ambiti di promozione devono rientrare "nella sfera di competenza dei Cantoni e dei Comuni", e che dunque nell'oggetto in discussione "non dovrebbe essere incluso alcun sostegno da parte della Confederazione e dei datori di lavoro". Il "senatore" ticinese ha inoltre messo in discussione l'elargizione degli aiuti ad annaffiatoio, ritenendo che gli assegni, così concepiti, "non prendono in considerazione il reddito né i bisogni specifici" delle singole famiglie. I mezzi verrebbero pertanto elargiti anche alle economie domestiche che non ne hanno bisogno.
Il dibattito non è ancora concluso
L'obiettivo del nuovo disegno di legge è quello di incentivare un maggior numero di genitori a svolgere un'attività lavorativa. Stando ai dati dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), la Confederazione ha sostenuto con 451 milioni di franchi la creazione di oltre 70'000 nuovi posti per la custodia di bambini dall'entrata in vigore della relativa legge, un ventennio fa. Il progetto prevede ora di ancorare in modo definitivo il finanziamento e di trovare una soluzione a lungo termine, poiché il programma, entrato in vigore nel 2003 e prorogato a più riprese, è destinato a scadere alla fine del 2026. Per fare fronte al problema, lo scorso anno il Consiglio nazionale si era espresso a favore di un progetto che prevede un contributo federale, ovvero un sussidio da parte della Confederazione che copra fino al 20% dei costi medi per un posto di custodia di bambini complementare alla famiglia per i primi quattro anni dall'entrata in vigore. Il costo è stato stimato in circa 710 milioni di franchi annui. La consigliera federale socialista Elisabeth Baume-Schneider, dal canto suo, si è mostrata aperta alla soluzione proposta dagli Stati. L'Esecutivo è infatti del parere che il sussidio duraturo vada gestito dai Cantoni, senza dunque gravare sulle finanze della Confederazione. La deliberazione di dettaglio non si è tuttavia conclusa oggi e riprenderà nel corso della terza settimana di sessione. I "senatori" non hanno ancora stabilito, ad esempio, se la Confederazione sarà effettivamente chiamata alla cassa.