Svizzera-Ue
Svizzera-Ue, concluso "un accordo storico" su Bilaterali III
Redazione
4 mesi fa
Viola Amherd e Ursula von der Leyen hanno espresso il loro apprezzamento per il risultato conseguito e hanno discusso su questioni attuali concernenti la politica europea e gli sviluppi a livello globale.

La Svizzera e l'Unione europea hanno raggiunto un accordo a livello materiale sui bilaterali III. Lo hanno dichiarato oggi la presidente della Confederazione Viola Amherd e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante una conferenza stampa a Berna in occasione della conclusione materiale dei negoziati. La consigliera federale vallesana e la politica tedesca hanno espresso il loro apprezzamento reciproco per l'obiettivo raggiunto, definendolo "storico". I negoziati erano stati avviati ufficialmente il 18 marzo scorso a Bruxelles proprio dalla presidente della Confederazione e dalla presidente della Commissione europea. "Le relazioni stabili sono un bene prezioso in vista delle sfide geopolitiche del nostro tempo", ha detto a inizio conferenza la presidente della Confederazione. "Grazie a relazioni bilaterali stabili, possiamo anche contribuire a rafforzare il continente nel suo complesso. La Svizzera e l'Europa sono portatrici di valori fondamentali: la democrazia, lo Stato di diritto e un'economia che coniuga spirito imprenditoriale e conquiste sociali. Questo è un modello a misura d'uomo. Abbiamo la responsabilità di renderlo a prova di tempesta e di portare i nostri valori nel futuro. Proprio per questo le nostre delegazioni negoziali non si sono concesse nulla. In 197 impegnativi incontri, hanno cercato soluzioni che andassero bene per entrambe le parti. Questo processo si è ora materialmente concluso. Il Consiglio federale è convinto che il risultato dei negoziati sia positivo e vantaggioso per entrambi i partner".

"Risultato frutto di un duro lavoro"

Davanti ai media Amherd ha quindi dichiarato che il risultato conseguito è il frutto di un duro lavoro e costituisce un passo importante verso la stabilizzazione e l'ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali. I gruppi negoziali sono riusciti a trovare soluzioni equilibrate, che sono nell'interesse di entrambe le parti, ha aggiunto. Le due parti hanno elogiato il grande sforzo profuso nei nove mesi in cui si è svolto il processo negoziale. Oggi, Amherd e von der Leyen hanno inoltre fatto sapere di aver discusso anche dei prossimi passi procedurali in Svizzera, più precisamente delle discussioni in in Parlamento e del voto alle urne. Le parti hanno inoltre parlato del contesto globale in cui la Svizzera e l'UE disciplinano le loro relazioni bilaterali. A tale proposito sono state evocate questioni come l'influenza crescente delle idee autocratiche e protezionistiche, il moltiplicarsi dei conflitti e la frammentazione dell'ordinamento mondiale. In considerazione delle attuali sfide geopolitiche, Amherd e von der Leyen hanno ribadito l'importanza della cooperazione reciproca.

Questione negoziati

I negoziati erano stati avviati ufficialmente il 18 marzo scorso a Bruxelles dalla presidente della Confederazione e dalla presidente della Commissione europea. Il risultato conseguito è il frutto di un duro lavoro e costituisce un passo importante verso la stabilizzazione e l’ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali, ha dichiarato la presidente della Confederazione Viola Amherd. I gruppi negoziali sono riusciti a trovare soluzioni equilibrate, che sono nell’interesse di entrambe le parti. Le due parti hanno elogiato il grande sforzo profuso nei nove mesi in cui si è svolto il processo negoziale. Venerdì, la presidente della Confederazione e la presidente della Commissione europea hanno inoltre discusso sui prossimi passi del processo politico che il pacchetto negoziale seguirà in Svizzera.

Consiglio federale soddisfatto

In occasione della sua seduta odierna, il Consiglio federale ha preso atto con soddisfazione della conclusione materiale dei negoziati tra la Svizzera e l’Unione europea (UE). L’Esecutivo ha constatato che la delegazione svizzera, guidata dal capo negoziatore Patric Franzen, ha raggiunto gli obiettivi definiti nel mandato negoziale. Pertanto, ha incaricato i dipartimenti interessati di preparare le prossime tappe in vista della conclusione formale delle trattative. La firma è prevista per la primavera prossima, mentre il dossier finirà sui banchi del parlamento nel 2026. Nel settore della libera circolazione delle persone (un settore considerato sensibile a livello politico, n.d.r), il governo sostiene di aver ottenuto una clausola di salvaguardia contro gli effetti indesiderati dell'immigrazione di lavoratori. Verrebbe mantenuto anche l'attuale livello di protezione dei salari e le stesse condizioni lavorative per il personale distaccato. Eccezioni, per proteggere gli interessi essenziali del Paese, sono anche previste nei settori dei trasporti terrestri, dei prodotti agricoli e dell'energia elettrica (il servizio pubblico non sarà interessato, si legge nella nota). In merito al contributo di coesione regolare della Svizzera, esso ammonterebbe a 350 milioni di franchi all'anno a partire dal 2030 fino al 2036. Nel frattempo, sempre a livello di coesione, la Svizzera si è impegnata a versare un importo finanziario supplementare per ogni anno dal 2025 alla fine del 2029 di 130 milioni di franchi. Questa somma sarà destinata direttamente a programmi e progetti nei Paesi partner della Svizzera all'interno dell'Ue.