![©Gabriele Putzu](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/2025/02/07/960x640/f2c1be54-dde0-4225-b051-4c12131b3781.jpeg)
Volete accettare l’iniziativa popolare "Per un’economia responsabile entro i limiti del pianeta (Iniziativa per la responsabilità ambientale)"? È questa la domanda che oggi ha chiamato gli svizzeri alle urne. L'iniziativa, lanciata dai giovani Verdi, chiede che "le attività economiche possano consumare risorse ed emettere sostanze nocive soltanto nella misura in cui le basi naturali della vita siano conservate". Inoltre stabilisce "che questo obiettivo debba essere raggiunto mediante l’adozione di misure socialmente sostenibili, in Svizzera e all’estero, entro dieci anni: trascorso questo termine, l’impatto ambientale dei consumi interni non dovrà superare i limiti del pianeta tenendo conto del rapporto tra la popolazione svizzera e quella mondiale".
Consiglio federale e Parlamento dicono "No"
Il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa in quanto "comporta l’introduzione di numerose nuove prescrizioni e divieti che limitano fortemente i consumi, indeboliscono l’economia e rendono prodotti e servizi più costosi". Per il consigliere federale Albert Rösti, a capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazione (Datec), "le risorse naturali vanno protette, ma l'iniziativa avrebbe gravi conseguenze per la popolazione e l'economia, e per rispettare quanto detto dal testo i consumi dovrebbero diminuire di tre volte". Inoltre, "la drastica riduzione dell'impatto ambientale della Svizzera propugnato dall'iniziativa richiederebbe una serie di regolamenti e divieti che sfocerebbero in cambiamenti radicali nello stile di vita delle persone, portando i cittadini a rinunciare al tenore di vita a cui sono abituati", ha aggiunto Rösti, avvertendo che per quanto riguarda l'economia "i prodotti e i servizi destinati al mercato svizzero sarebbero soggetti a requisiti più severi di quelli in vigore all'estero e molte aziende dovrebbero così adattare la loro produzione o abbandonare alcuni prodotti. Di conseguenza il mercato elvetico potrebbe diventare meno attraente, portando molte aziende ad andarsene".
Le motivazioni di chi ha lanciato l'iniziativa
I promotori dell'iniziativa sostengono invece che il testo "chiede qualcosa che dovrebbe essere ovvio: conservare le basi della vita umana. Ognuno di noi ha diritto a cibo sano, acqua potabile incontaminata e aria pulita. L’iniziativa mira al benessere e alla salute delle persone". Insomma, "chiede di rispettare i limiti biofisici del Pianeta", ha spiegato nelle scorse settimane a Ticinonews Noemi Buzzi, coordinatrice dei Giovani Verdi Ticinesi. Durante la conferenza stampa, Giada Untersee, delle Donne del Centro, aveva aggiunto che "non bisogna necessariamente collegare l'iniziativa a una decrescita economica, ma pensare a consumi più responsabili in un'ottica più sostenibile". L'esempio citato da Rosa Gallman, del Comitato dei Giovani Socialisti è stato il fatto di come "l'1% più ricco del pianeta il 10 gennaio ha consumato tutte le risorse annuali disponibili pro capite, mentre il 50% più povero del mondo ci metterà 1'022 giorni a farlo".
Si va verso una bocciatura
L'ultima parola spetta agli svizzeri e il risultato che emergerà dalle urne verrà reso noto solo questo pomeriggio, ma stando agli ultimi sondaggi si va verso un "No" all'iniziativa dei Giovani Verdi. Secondo l'indagine di 20 Minuten e Tamedia, la modifica costituzionale verrebbe respinta dal 67% dei votanti, mentre a favore dell'iniziativa sarebbe il 32% degli intervistati. Stando ad un'indagine realizzata dall'istituto gfs.bern per conto della SSR, il 61% sarebbe certo o propenso a dire di "no" all'iniziativa dei Giovani Verdi, contro il 37% sicuro o orientato verso un "sì".