Lavoro
Tagli alla Julius Bär: "Uno schiaffo al personale, manca una strategia ben definita"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
5 ore fa
L'Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib), prende posizione dopo i tagli al personale annunciati lunedì dall'Istituto bancario. "I dipendenti non devono pagare gli errore di una strategia di rischio inadeguata".

Lunedì l'annuncio: Julius Bär intende tagliare di circa il 5% il personale, ovvero 400 posti di lavoro. Poche ore dopo, a Ticinonews, la reazione a caldo di Natalia Ferrara, vice presidente dell'Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib), che ha definito "incomprensibile", la scelta dell'Istituto bancario, aggiungendo che banca ha spiegato come al momento è troppo presto per conoscere l'impatto che questo piano di risparmio avrà sul personale ticinese. E oggi è arrivato il comunicato dell'Asib, sempre firmato da Ferrara, in cui l'Associazione punta il dito contro le modalità in cui è stata comunicata la notizia al personale e ai partner sociali.

"Non c'è una strategia ben definita"

L'Asib, si legge, "deplora il fatto che il personale abbia appreso dai media di un simile taglio. È sconcertante che i partner sociali siano stati informati ufficialmente solo dopo quanto apparso sui media, e dopo che era già stata aperta la consultazione internamente su questo piano di risparmio scioccante." L'Associazione di categoria "deplora non solo l’entità della riduzione di personale annunciata, bensì anche le modalità improvvisate di un ennesimo esercizio di risparmio, senza una strategia chiara". L'Istituto, viene spiegato, "da anni è in continua ristrutturazione: già nel 2020, nel 2021 e anche nel 2024 vi erano stati licenziamenti di massa. Nel frattempo, però, la banca assume. Nel 2024, solo per fare un esempio, sono state assunte oltre 170 persone. E ora ne licenziano 400? Non vi è ancora una visione d’insieme, una strategia ben definita per il futuro - il nuovo CEO dice che la comunicherà entro l’estate – però si può tagliare subito il 10% della propria forza lavoro in Svizzera?".

"Uno schiaffo"

Quanto comunicato lunedì "ha trasmesso un messaggio estremamente negativo al suo personale, demotivante, uno schiaffo per tutti coloro che da anni lavorano per l’istituto, per i collaboratori più fedeli e in parte anche più fragili".

"Ci batteremo per salvaguardare i posti di lavoro"

L'Associazione di categoria "è al tavolo con Julius Baer e, soprattutto, è in stretto contatto con i propri soci all’interno dell’istituto". Nei prossimi giorni, "verrà presentata una risposta dettagliata nella procedura di consultazione in atto". L'obiettivo è quello "di salvaguardare i posti di lavoro in Svizzera e anche le sedi esistenti". Nella nota viene anche sottolineato come "negli ultimi anni il piano sociale è stato notevolmente migliorato e costituisce una solida base di partenza per accompagnare coloro che perderanno il posto di lavoro". L'Asib "si impegnerà a favore dei prepensionamenti e per misure rafforzate a favore dei collaboratori più anziani e maggiormente in difficoltà nella ricerca di un nuovo impiego". Oltre a questo, l'Associazione "vigilerà affinché l'Istituto bancario non delocalizzi all’estero, e continui ad essere una solida e seria banca elvetica". Questo perché "i dipendenti non devono pagare a caro prezzo gli errori di una strategia di rischio inadeguata. Gli errori del management, ad esempio nel noto caso Benko, non devono ricadere sul personale in Svizzera".