
La disoccupazione rimane stabile in Svizzera, perlomeno a livello mensile: in marzo il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,9%, come in febbraio, e valore lievemente inferiore al 3% registrato in gennaio. Sull'arco di dodici mesi si osserva però un incremento di 0,5 punti e oltre 20'000 persone interessate in più. Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) alla fine del terzo mese dell'anno il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è sceso a 132'600 (cifre assolute arrotondate al centinaio), cioè 2900 in meno di settembre (-2,1%), ma 24'000 in più di un anno prima (+22,1%). A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%. Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel quarto trimestre (ultimo dato disponibile) era sensibilmente superiore, pari al 4,4%.
Ticino al 2,9%
Tornando alle valutazioni odierne della Seco, in Ticino in marzo il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,9% (-0,3 punti rispetto a febbraio, +0,2 su base annua), nei Grigioni all'1,2% (invariato e+0,3). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4'900 disoccupati (-500 mensile, +400 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1300 (-100 e +300). Il Ticino è al nono posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al quinto rango nella graduatoria dei meno colpiti: il tasso più alto è a Ginevra (4,7%), quello più basso ad Appenzello Interno (0,8%).
Disoccupazione giovanile al 2,6%
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,6%, fra i 25-49enni al 3,2% e fra gli over 50 anni al 2,6%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 16'600, il 3% in più di febbraio e il 36% in più di dodici mesi prima, fra cui 7400 ultracinquantenni. Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,9% (nessuna variazione mensile e +0,4 annuo), gli stranieri del 5,4% (-0,2 e +0,9). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (51,6%: il dato va però considerato con cautela, secondo la Seco, perché per motivi metodologici non rispecchia più la realtà attuale), seguiti dai bulgari (12,6%), dai rumeni (11,2%) e dagli africani (10,2%), che la Seco considera nel loro insieme. L'Ue è al 4,8%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 6,7%, l'Italia al 4,7% e la Germania al 3,2%.
Oltre 200mila persone in cerca di impiego
Complessivamente le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 212'400, numero in linea con quello di febbraio. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, i lavoratori che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 42'500 (-1900 mensile e +100 annuo). I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di gennaio (ultimo dato disponibile), che risulta relativamente poco diffuso: ha infatti colpito solo 9200 persone in 493 aziende. Sempre in gennaio 3300 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.