Per dare slancio alla transizione energetica, bisogna accelerare le procedure di pianificazione e autorizzazione per la realizzazione di impianti idroelettrici, solari ed eolici di importanza nazionale. Ne è convinto il Consiglio degli Stati, che oggi ha approvato, con 35 voti a 5, una serie di modifiche di legge in materia, spingendosi oltre quanto preconizzato dal Nazionale e riducendo il diritto di ricorso.
Accelerare la produzione di energie rinnovabili
Nel corso del dibattito, che era stato avviato martedì scorso, tutti hanno riconosciuto la necessità di accelerare la produzione di energie rinnovabili per raggiungere gli obiettivi della legge sulla sicurezza dell'approvvigionamento elettrico a medio e lungo termine. Ma per la sinistra, molte delle proposte avanzate dalla maggioranza borghese sbilanciano completamente il progetto. Se l'accelerazione delle procedure sarà contestata con un referendum, "torneremo indietro di 15 anni", ha messo in guardia invano Mathilde Crevoisier Crelier (PS/JU). La maggioranza borghese non ha vacillato, sostenuta anche dalle parole del capo del Dipartimento federale dell'energia, Albert Rösti, che si è detto "preoccupato" per l'attuale situazione energetica in Svizzera.
Niente diritto di ricorso
Fra gli elementi salienti delle decisioni odierne, figura in primo luogo il duro colpo inferto al diritto di ricorso. Il plenum ha infatti deciso - con 28 voti a 15 e un'astensione - di non autorizzare i ricorsi delle associazioni ambientaliste contro i 16 progetti idroelettrici, previsti anche in Ticino (Sambuco) e Grigioni (Chlus), che figurano nella legge sull'energia approvata recentemente dal popolo. Non sono mancate le critiche da sinistra. "Anche se i progetti sono stati approvati dal popolo, devono comunque rispettare le regole dello Stato di diritto", ha ricordato Simon Stocker (PS/SH). "Far saltare questo diritto fondamentale delle associazioni equivale a superare una linea rossa", ha rincarato Mathilde Crevoisier Crelier (PS/JU), ricordando che era stato garantito nella dichiarazione della tavola rotonda del 2021 che ha portato a questi progetti. Beat Rieder (Centro/VS) ha replicato che il diritto di ricorso dei privati sarà mantenuto. Se vogliamo accelerare i progetti, dobbiamo agire di conseguenza, ha aggiunto Benedikt Würth (Centro/SG).
Solare alpino
I "senatori" hanno riservato un trattamento speciale anche all'energia solare alpina. Con 38 a 4 hanno accettato una proposta in merito di Martin Schmid (PLR/GR) di creare una legge a parte, che entrerebbe in vigore il 1° gennaio 2026, con effetto retroattivo se necessario. Gli impianti fotovoltaici nelle Alpi dovrebbero in tal modo beneficiare del sostegno federale anche se non immettono ancora parte della loro produzione nella rete elettrica entro la fine del 2025. Secondo quella che è stata denominata legge "Solar Express", ciò dovrebbe valere per gli impianti con una produzione minima di 10 GWh, che possono ricevere un sostegno federale massimo del 60% per i costi di investimento.
Accordo dei comuni
Martedì scorso gli Stati avevano già apportato una serie di modifiche al progetto elaborato dal governo. Vogliono per esempio che i Comuni di ubicazione diano il loro consenso agli impianti solari ed eolici, a meno che il Cantone non stabilisca diversamente. Se le istallazioni danneggiano biotopi, non dovrebbe più essere necessario sostituirli. Gli Stati propongono invece una tassa di compensazione per i Cantoni.
Secondo il Consiglio federale, in futuro i Cantoni dovrebbero inoltre far capo alla procedura di approvazione accentrata. Avranno 180 giorni di tempo per prendere una decisione una volta presentato un progetto. I permessi cantonali e comunali necessari per la costruzione dovranno essere rilasciati in un'unica procedura per evitare che un progetto venga suddiviso in varie fasi. In caso di ricorso, i tribunali avrebbero 180 giorni per prendere una decisione.