Tutela dei consumatori
Tre motivi per cui spenderemo di più nel 2025
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 giorni fa
Le regolamentazioni su medicamenti, franchigie doganali e promozioni sono andate in una direzione che secondo la presidentessa della Federazione romanda dei consumatori Masshardt non beneficia i clienti.

Oltre a diverse novità legislative, il 2025 porterà anche una serie di rincari che andranno a pesare sul portafogli degli svizzeri e delle svizzere. Il Blick ha fatto il punto della questione con la presidentessa della Federazione romanda dei consumatori e consigliera nazionale PS Nadine Masshardt. 

I farmaci generici

Già a partire da luglio di quest'anno, in primis, i farmaci generici sono diventati più costosi. Ciò è il risultato di una nuova ripartizione dei margini tra farmacie, ospedali e uffici medici. Questi ricevono meno introiti per i medicamenti cari e più margine per i medicamenti a buon mercato.
D'altra parte, i medicamenti più cari sono generalmente presi a carico dalle casse malati, mentre i più economici sono pagati dal paziente, perché spesso aventi un costo inferiore alla franchigia: Nadine Masshardt si dice "sorpresa che non ci sia ancora stata una valanga di proteste". La misura è stata approvata perché considerata un compromesso tra i grandi attori della salute capace di far risparmiare indirettamente 60 milioni di franchi sui premi. 

La franchigia doganale

L'abbassamento della franchigia doganale da 300 a 150 franchi è un'altra nota stonata, soprattutto per le regioni periferiche come il Ticino. L'Iva andrà pagata sopra una soglia inferiore a quella precedente. "Le cose non funzionano bene. Riceviamo molte reazioni indignate" afferma Masshardt, che è convinta che "invece di isolarsi contro i prezzi elevati, avremmo bisogno di avere prezzi più bassi per i prodotti importati in Svizzera". 

Nuova legge sulle promozioni

Anche la regolamentazione delle offerte è stata oggetto di cambiamento: fino al 2025, un prodotto poteva essere pubblicizzato come "scontato" solo per una durata massima pari alla metà del tempo a cui è stato in vendita al "prezzo pieno". Per esempio, se un detergente era in vendita a 20 franchi da un mese, poteva essere pubblicizzato e venduto ad "prezzo scontato di 10.-" solo per due settimane al massimo.
Da quest'anno la regola cambia: un prodotto dovrà essere venduto al suo prezzo "elevato" per 30 giorni; dopo questa soglia, si potrà usare questa cifra come termine di paragone per pubblicizzarlo come "in sconto". Concretamente, spiega il Blick, un commerciante potrà alzare il prezzo di un prodotto da 30 a 40 franchi per un mese, salvo poi pubblicizzarlo come a "metà prezzo" per 20.-. "Il paragone diventa meno trasparente, e i consumatori potrebbero venir tratti in errore", ritiene Masshardt.