
Dopo i record del 2023, il settore alberghiero prosegue lo slancio positivo anche quest'anno. In febbraio i pernottamenti sono cresciuti nettamente, comunica oggi l'Ufficio federale di statistica (UST). Su base annua il numero di pernottamenti è cresciuto del 3,8% a 3,4 milioni. Già in gennaio vi era stato un incremento del 2,2% a 3,1 milioni.
Il turismo in Ticino
Secondo i dati provvisori forniti dall’Ufficio Federale di Statistica (UST), nel trimestre invernale 2023-2024 la domanda nel settore alberghiero in Ticino si attesta in aumento rispetto all’anno precedente. Tra dicembre 2023 e febbraio 2024, infatti, gli arrivi sono stati 121’154, con una variazione positiva del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda il numero di presenze, queste sono aumentate a 222’095, con una variazione positiva del 0,9%. La permanenza media si attesta però 1,83, in lieve diminuzione rispetto a quella dell’inverno 2022-2023 (1,87). Tra i mesi invernali, è però da notare come dicembre sia l’unico mese che presenta risultati in crescita rispetto al 2023, con una variazione positiva del 12,1% per gli arrivi e dell’11,5% per i pernottamenti.
In crescita gli ospiti stranieri
Facendo il focus a livello nazionale, uno dei fattori di crescita è stato quello riconducibile agli ospiti stranieri, che hanno generato 1,5 milioni di pernottamenti (+9,4%). La quota maggiore è rappresentata dai visitatori provenienti dalla Germania (317'000 pernottamenti), seguiti da Regno Unito (167'000), USA (149'000) e Francia (128'000). Leggero calo invece per il turismo indigeno (1,9 milioni, -0,3%), che rimane però la fetta più importante del settore. Il ramo prosegue quindi la sua corsa, con l'anno 2023 che per la prima volta aveva permesso di superare i 40 milioni di pernottamenti, arrivando per la precisione a 41,8 milioni.
Le statistiche delle varie zone
Le regioni turistiche di montagna hanno fatto da calamita per i visitatori. Lo dimostrano i Grigioni (+4,4%), ma anche Berna (+3,2%), Lucerna e Lago dei Quattro Cantoni (+2,7%) o Vallese (+2,1%). Bene anche le città, con Ginevra che ha fatto segnare un +12,4%, la regione zurighese un +5,9% e Basilea un +5,7%. In controtendenza invece Ticino (-6,3%), Friburgo (-3,9%) e regione Giura e Tre Laghi (-0,7%). Nei primi due mesi dell'anno, il settore ha fatto segnare in totale 6,5 milioni di pernottamenti, in incremento del 3% su base annua.
Bene anche per gli hotel di montagna
La stagione invernale è risultata ottima anche per gli alberghi di montagna svizzeri, dove i pernottamenti si sono rivelati in aumento, superando i livelli pre-pandemici. In 30 località votate agli sport invernali selezionate, fra dicembre e febbraio i pernottamenti sono aumentati dell'1,6% a 4,06 milioni, secondo una valutazione fatta dall'agenzia AWP consultando i dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST). Si tratta di cifre superiori all'ultima stagione prima della pandemia, quando si era arrivati a 4,03 milioni. A fare la parte del leone, con 614'000 pernottamenti, è risultata l'Engadina alta (GR), in particolare St. Moritz, Pontresina e Sils. La crescita si attesta al 4%. Segue poi Zermatt (VS), con un +1,4 a 544'000. In entrambi i casi le piste ad alta quota hanno permesso migliori condizioni nevose. Un grande miglioramento (+7,5%) è stato poi messo a segno da Interlaken (BE), con un totale di 223'000 pernottamenti. Anche se in questi dati manca ancora il mese di marzo, si può già stilare un bilancio positivo per la stagione invernale, secondo gli esperti. Il giorno in più avuto in febbraio ha leggermente influenzato le cifra, ma non in maniera decisiva