Credit Suisse viene rilevata da UBS per 3 miliardi di franchi: l'operazione è orchestrata dal Consiglio federale e dalla Banca nazionale svizzera (BNS), con l'istituto d'emissione che garantirà alle due banche liquidità per 100 miliardi di franchi. Per ridurre i rischi di UBS la Confederazione fornisce inoltre una garanzia di 9 miliardi. L'annuncio della mega-fusione è stata annunciata durante una conferenza stampa del Consiglio federale alle 19.30, dopo che per giorni si erano rincorse voci di una possibile acquisizione.
L'azione di Credit Suisse valorizzata a 0,76 franchi
Per l'acquisizione di Credit Suisse UBS paga 3 miliardi di franchi in azioni della stessa UBS. Secondo i termini dell'intesa resi noti stasera, gli azionisti di Credit Suisse riceveranno 1 azione UBS ogni 22,48 azioni CS detenute. Il titolo della seconda banca svizzera viene quindi valorizzato a 0,76 franchi. Per un confronto: venerdì, alla chiusura della borsa di Zurigo, l'azione CS valeva 1,86 franchi, quello di UBS 17,11 franchi. Il rapporto era quindi allora di 1 a 9.
Berset: "La soluzione migliore per ripristinare la fiducia"
Per il presidente della Confederazione Alain Berset, il quale ha aperto la conferenza stampa indetta dal Consiglio Federale a Berna, l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS è "la migliore soluzione per ristabilire la fiducia dei mercati finanziari".
Keller-Sutter: "Non un salvataggio, ma operazione commerciale"
"Non si tratta di un salvataggio, ma di un'operazione commerciale", ha dal canto suo sottolineato la consigliera federale Karin Keller-Sutter. La responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha anche difeso la strategia di non rendere noti ulteriori aiuti negli ultimi giorni dopo il primo prestito di 50 miliardi di franchi concesso dalla BNS mercoledì sera. Secondo la ministra ulteriori annunci avrebbero fatto pensare a una "tattica del salame" che avrebbe aumentato ulteriormente l'incertezza riguardo alla società. Il fallimento della seconda banca elvetica andava assolutamente evitato, ha sottolineato. Ora il rischio è "gestibile", ha detto la ministra, aggiungendo che lei stessa è cliente di Credit Suisse, con un conto e un'ipoteca, e che ha anche un conto presso UBS.
Chieste garanzie per i dipendenti
La ministra delle finanze Karin Keller-Sutter ha anche chiesto garanzie per i dipendenti di Credit Suisse dopo l'acquisizione. Il Consiglio federale si aspetta che i datori di lavoro diano a queste persone certezze sul loro impiego il più rapidamente possibile. Molte migliaia di dipendenti sono interessati dall'acquisizione, ha aggiunto Keller-Sutter, dicendosi rammaricata che Credit Suisse non sia stato in grado di superare da solo la difficile situazione. "Sarebbe stata la soluzione migliore".
I rischi per la Confederazione
L'operazione annunciata questa sera comporta anche dei rischi per la Confederazione e per la piazza economica, ma sono nettamente inferiori rispetto a qualsiasi altro scenario, ha proseguito la ministra. Un fallimento di Credit Suisse avrebbe portato a gravi distorsioni economiche a livello mondiale. La Svizzera ha dovuto assumersi le proprie responsabilità al di là dei confini nazionali.
Il presidente del CdA di Credit Suisse: "Un giorno storico e triste"
"Date le recenti circostanze straordinarie e inaspettate, la fusione annunciata con UBS rappresenta il miglior risultato possibile", ha affermato Axel Lehmann, presidente del consiglio di amministrazione di Credit Suisse, pure presente alla conferenza stampa indetta dal governo. "È un giorno storico e triste", ha aggiunto.
UBS: "Un salvataggio di emergenza"
Il suo collega di UBS Colm Kelleher, seduto non lontano, non ha invece avuto paura di parlare di salvataggio. "Questa acquisizione è interessante per gli azionisti di UBS ma, diciamolo chiaramente, per quanto riguarda Credit Suisse, si tratta di un salvataggio di emergenza". Il presidente del consiglio di amministrazione di UBS ha anche precisato che è ancora troppo presto per dire se l'acquisizione di Credit Suisse comporterà un taglio di posti posti di lavoro.