Un uomo sull'ottantina che nel giugno 2023 aveva ucciso la moglie nel loro appartamento a Neuchâtel è stato condannato oggi dal Tribunale criminale a sette anni di detenzione, meno dei dieci chiesti dal ministero pubblico, ma quanti auspicati dalla difesa. La coppia di svizzeri viveva "in un isolamento soffocante peggiorato col tempo", ha dichiarato il presidente della corte Bastien Sandoz. Nessuno dei due aveva preso provvedimenti per evitare questa deriva.
Ennesimo alterco sfuggito di mano
L'accusato potrebbe essersi sentito "messo alle strette da questa situazione. L'omicidio è stato il risultato di un ennesimo alterco sfuggito di mano più degli altri", ha aggiunto il giudice. La corte ha tenuto conto della responsabilità leggermente ridotta del pensionato nel determinare la pena. Il giorno della tragedia era scoppiata una nuova lite. La vittima, 78 anni, avrebbe aggredito, insultato, sputato e cercato di colpire il marito con una stampella. L'imputato ha spiegato che voleva farla tacere mettendole una mano sulla bocca e tappandole il naso, ma che non voleva ucciderla.