La Francia presenterà una richiesta di estradizione alla Svizzera per il giovane marocchino, arrestato ieri a Ginevra perché sospettato di aver ucciso una studentessa, il cui corpo è stato trovato sepolto nel Bois de Boulogne, un parco di Parigi, sabato scorso. La Francia vuole "farselo consegnare il più rapidamente possibile", ha indicato la procura parigina. Da ieri, un giudice istruttore è incaricato dell'inchiesta per omicidio e stupro sulla morte della giovane studentessa Philippine, ha dichiarato la procura. Il cittadino marocchino, di 22 anni, è stato arrestato nel Canton Ginevra "nell'ambito di una misura relativa alla legge sugli stranieri ed è stato successivamente identificato come sospettato di un omicidio commesso a Parigi", ha dichiarato la portavoce dell'Ufficio federale di giustizia (UFG), Ingrid Ryser, all'agenzia Keystone-ATS.
Detenzione in vista dell'estradizione
L'UFG ha quindi "ordinato la detenzione in vista di un'estradizione sulla base di una domanda di arresto da parte della Francia". Le autorità francesi hanno ora 18 giorni di tempo per presentare una richiesta formale di estradizione, ha aggiunto la portavoce. La vittima, nata nel 2004, era una studentessa all'Università di Parigi-Dauphine. Il suo corpo è stato trovato sepolto nel Bois de Boulogne, a ovest di Parigi, nel corso di una ricerca effettuata sabato pomeriggio: la sua famiglia ne aveva denunciato la scomparsa. La studentessa era stata vista per l'ultima volta venerdì all'ora di pranzo all'università, che si trova molto vicino al bosco.
Già condannato per stupro nel 2021
Il sospetto, immigrato clandestino 22enne, era già stato condannato nel 2021 per uno stupro commesso nel 2019 e "rilasciato a fine pena nel giugno 2024", secondo la procura di Parigi. Secondo una fonte giudiziaria francese, non era stato rilasciato con la condizionale, ma alla fine della pena aveva beneficiato delle riduzioni automatiche che la legge consentiva ancora al momento della condanna. Era stato liberato il 20 giugno e collocato in un centro di detenzione amministrativa (CRA) a Metz (F), secondo una fonte vicina al caso, e aveva l'obbligo di lasciare il Paese. Sulla vicenda oggi è intervenuto anche il neo ministro francese della giustizia, Bruno Retailleau, il quale ha promesso di sviluppare "l'arsenale giuridico". Questo "è un crimine abominevole", ha scritto oggi il ministro in una nota.