Oltre una ventina di personalità degli ambienti politici, culturali, economici e della società civile si sono uniti per formare un’alleanza per la diversità dei media. L’obiettivo è fare fronte comune contro un’iniziativa che mira a dimezzare il canone radio-tv, preannunciata ieri dall’UDC. Il consigliere nazionale zurighese Gregor Rutz ha infatti affermato ai microfoni della radio svizzerotedesca SRF che un testo per ridurre a metà la tassa da versare a Serafe, l’organo che si occupa della riscossione del canone, è in elaborazione. Stando al deputato, la SSR è necessaria, ma sta facendo troppo in settori in cui le aziende private sono attive.
Nuovo attacco frontale
Quattro anni dopo l’iniziativa “No Billag”, quello anticipato dall’UDC è un nuovo attacco frontale, reagisce oggi in un comunicato la neonata “Alleanza per la diversità dei media” (”Allianz Pro Medienvielfalt”). Non importa come sarà formulata l’iniziativa, viene fatto notare: come negli scacchi, chi fa un’apertura sorprendente è in vantaggio. In Svizzera, un piccolo Paese con quattro lingue, non è possibile finanziare sul mercato formati di notizie e di fondo autorevoli, dichiara, citato nella nota, l’ex consigliere agli Stati e membro della co-presidenza dell’alleanza Joachim Eder (PLR/ZG). Lo stesso vale per reportage culturali e produzioni proprie.
Un segnale per allargare l’alleanza
Secondo l’organizzazione, l’offerta dei canali SSR e delle emittenti private è particolarmente importante per le regioni periferiche e di montagna. Molti giornali locali sono scomparsi e questo processo si accelererà dopo il no del popolo al pacchetto di aiuti ai media scaturito ieri dalle urne, viene fatto notare. L’alleanza sarà inizialmente attiva nella Svizzera tedesca, ma spera che progetti simili vengano lanciati pure nelle altre regioni linguistiche. La rapida presa di posizione, si legge ancora nel comunicato, vuole essere un segnale e altre persone si uniranno a questa azione.
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