
La Banca nazionale svizzera (BNS) ha registrato un netto calo dell'utile nei primi tre mesi del 2025. Il risultato è appesantito dalla performance negativa dei suoi investimenti in valuta estera. Il rialzo del prezzo dell'oro non è bastato a compensare le perdite. Tra gennaio e fine marzo, la BNS ha realizzato un utile intermedio - prima dell'attribuzione alla riserva monetaria - di 6,68 miliardi di franchi. Si tratta di una cifra otto volte inferiore a quella fatta registrare nello stesso periodo dello scorso anno, si legge in un comunicato.
Risultato secondo le attese
Il dato rientra comunque nelle previsioni degli economisti di UBS, che stimavano un utile compreso tra 5 e 15 miliardi, seppur collocandosi nella fascia bassa della forchetta attesa. Le riserve auree della BNS, spinte dall'impennata del prezzo del metallo prezioso, hanno prodotto una plusvalenza in crescita del 43%, toccando i 12,8 miliardi di franchi. Tuttavia, le riserve in valuta estera - penalizzate dal rafforzamento del franco svizzero - hanno registrato una perdita di 5,3 miliardi, in netto contrasto con il profitto di 52,4 miliardi dello stesso trimestre dello scorso anno. Le posizioni in franchi hanno invece contribuito a limitare le perdite, segnando un risultato negativo di 695,4 milioni, in miglioramento rispetto ai -2,4 miliardi del primo trimestre del 2024.