Sondaggi
Verso un "No" all'iniziativa sulla responsabilità ambientale
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Ats
un giorno fa
Gli svizzeri, chiamati alle urne il prossimo 9 febbraio, stando agli ultimi sondaggi dovrebbero bocciare l'iniziativa dei Giovani Verdi con oltre il 60% dei voti.

Il risultato dell'iniziativa per la responsabilità ambientale, che emergerà dalle urne il prossimo 9 febbraio, sembra essere già scritto. Almeno stando agli ultimi sondaggi di 20 Minuten/Tamedia e SSR, che prevedono una sonora bocciatura del testo dei Giovani Verdi. Secondo l'indagine di 20 Minuten e Tamedia, pubblicata oggi, la modifica costituzionale verrebbe respinta dal 67% dei votanti. A favore dell'iniziativa sarebbero invece il 32% degli intervistati, mentre l'1% si è detto ancora indeciso. Rispetto al primo sondaggio, diffuso a fine dicembre in merito all'unico tema federale in votazione, il numero dei "no" è cresciuto di 4 punti percentuali. I favorevoli, d'altro canto, sono calati di 2 punti percentuali. La riforma, sostenuta da un'alleanza composta da partiti e associazioni ecologisti, intende ancorare nella Costituzione un vincolo che impone a ogni attività economica in Svizzera di operare entro "i limiti del pianeta", preservando le risorse disponibili sulla Terra. I limiti decretati dai promotori concernono in sostanza clima, biodiversità, consumo d'acqua, utilizzo del suolo, inquinamento atmosferico nonché l'apporto di azoto e di fosforo. Anche le importazioni dovrebbero venire prese in considerazione a beneficio dell'ambiente.

Discrepanze tra partiti e generi

La natura del testo è - di fatto - polarizzante e non sorprende dunque che dal sondaggio sia emersa una vera e propria discrepanza tra i sostenitori dei partiti di destra e quelli di sinistra. Stando all'indagine, l'iniziativa verrebbe bocciata con maggior forza dagli elettori borghesi, a partire dall'UDC, con il 94%, seguito dal PLR (92%) e dal Centro (83%). D'altro canto, il testo gode di un notevole appoggio fra i simpatizzanti di Verdi (88%) e PS (69%). Più equilibrato appare invece il parere tra le fila dei Verdi liberali, con i "sì" schierati al 48% e i "no" al 50% (e il 2% ancora indeciso). Dal sondaggio è emersa anche una sostanziale differenza tra i generi: le donne intervistate sarebbe favorevoli al 40% (mentre il 58% delle votanti boccerebbe la riforma). Il tasso di gradimento dell'iniziativa scende poi drasticamente tra gli uomini: il 75% degli interrogati di sesso maschile direbbe "no" all'iniziativa (contro il 24% di "sì").

Röstigraben poco profondo

Unanimità invece tra le varie fasce di età, dove i contrari si attesterebbero attorno al 66% e il 68%, sia tra i giovani elettori (18 anni) che gli ultra 65enni. Inoltre, a giudicare dai risultati, questa volta il "Röstigraben" non appare troppo profondo. Gli intervistati di lingua italiana si opporrebbero al testo con il 70%, i germanofoni con il 69% e i romandi al 62%. Infine, i residenti dei centri urbani - solitamente più inclini a sostenere alle urne un testo ecologista - sarebbero contrari al testo al 57%, mentre tra gli intervistati che abitano negli agglomerati la percentuale dei "no" si attesterebbe al 68%. Coloro che vivono in campagna invece rifiuterebbero l'iniziativa con un più marcato 72%. Al sondaggio - condotto dall'istituto LeeWas per conto di Tamedia e 20 Minuten - hanno partecipato tra il 22 e il 23 gennaio 13'460 persone residenti in tutta la Svizzera (di cui 387 dal Ticino). Il margine di errore è di 1,5 punti percentuali.

Per la SSR un "no" al 61%

Stando ad un'indagine sullo stesso tema realizzata dall'istituto gfs.bern per conto della SSR - divulgato anch'esso quest'oggi - il 61% sarebbe certo o propenso a dire di "no" all'iniziativa dei Giovani Verdi, contro il 37% sicuro o orientato verso un "sì". Anche da questo sondaggio è emersa una polarizzazione a livello politico particolarmente evidente: i simpatizzanti dei Verdi appoggerebbero il testo al 97% mentre i sostenitori del PLR sarebbero contrari al 93%. Dalle cifre diffuse dalla SSR appare altresì una discrepanza tra i generi, anche se nel corso della campagna l'appoggio all'iniziativa da parte delle donne aventi diritto di voto sembrerebbe essere scemato (46%, -10 punti percentuali rispetto al primo sondaggio condotto dalla SSR). A livello regionale il sostegno nella Svizzera italiana (41%) e in Romandia (43%) appare maggiore che nella Svizzera tedesca, dove solo il 35% approverebbe il testo. I risultati si basano sulle risposte date tra il 15 e il 23 gennaio da un totale di 15'996 intervistati (margine di errore statistico di +/- 2,8 punti percentuali).