
È fondamentalmente con questo rimprovero alle istanze inferiori, ossia al Consiglio di Stato sciaffusano e al Tribunale cantonale, che l'avvocato dell'autore del ricorso contro l'elezione di Simon Stocker (PS/SH) al Consiglio degli Stati il 19 novembre 2023 ha rotto l'embargo fissato ad oggi alle 12.00 dai giudici di Losanna per la pubblicazione della loro sentenza che, con effetto immediato, annulla lo scrutinio.
"Riparazione tardiva"
"Il TF nella sua decisione accoglie senza indugi la querela", ricorda il legale in un comunicato. Secondo il diritto sciaffusano, per l'eleggibilità il requisito del domicilio in terre cantonali è fondamentale. I giudici di Losanna hanno stabilito in modo inequivocabile che in quella domenica di fine novembre Stocker era domiciliato a Zurigo. "La sentenza costituisce un chiaro stop a "registrazioni di cortesia" presso l'ufficio controllo abitanti per ricoprire cariche politiche", scrive il legale, parlando di una "riparazione tardiva" per il suo cliente.
Data della nuova elezione stabilita in giornata
Come emerge dalla sentenza, con la notifica di arrivo presso la città di Sciaffusa, i giudici di Losanna ravvisano la volontà di Stocker di esercitare i suoi diritti politici nel cantone e di spostare il suo domicilio e quello della sua famiglia da Zurigo. Tuttavia, il 19 novembre 2023 tale passo non era stato compiuto. Il TF ha anche stabilito che il Consiglio di Stato deve ora organizzare un nuovo scrutinio per designare il secondo rappresentante di Sciaffusa nella Camera dei Cantoni. Contattate da Keystone-ATS, le autorità cantonali hanno indicato che la data per l'elezione suppletiva sarà stabilita oggi. Dal canto suo, Stocker ha previsto una conferenza stampa nel pomeriggio.
La vicenda
Il 19 novembre di due anni fa, il socialista era stato eletto in un ballottaggio, estromettendo l'uscente Thomas Minder (senza partito, ma appartenente al gruppo dell'UDC), che a sorpresa era già stato superato dal socialista, per numero di consensi, nel primo turno. Keystone-ATS per il momento non è riuscita a contattare per una reazione l'imprenditore noto in tutta la Svizzera perché all'origine dell'iniziativa popolare "contro le retribuzioni abusive".