Il governo del canton Zugo intende rompere un tabù: per la prima volta da molti anni pensa seriamente di aumentare le imposte. Le varie misure di risparmio il prossimo anno saranno infatti annullate da entrate fiscali inferiori al previsto e spese consistenti inaspettate. Il preventivo del 2016 a prima vista non sembra drammatico: il Consiglio di Stato calcola un disavanzo di 26,3 milioni di franchi, con entrate per circa 1,43 miliardi e uscite di 1,46 miliardi. Il deficit, però, è poco consistente solo perché il Cantone attinge alle riserve per la perequazione finanziaria accumulate dal 2007 al 2009, quando tutto girava bene.
Da questo gruzzolo di 340 milioni di franchi nell'anno in corso verranno presi 40 milioni e nel 2016 150 milioni. Di conseguenza nel 2018 la riserva dovrebbe essere completamente esaurita.
Le entrate fiscali sono però motivo di cattive prospettive: "Sono di nuovo in crescita, ma meno del previsto", ha detto oggi alla stampa il responsabile delle finanze cantonali Peter Hegglin (PPD). Solo nel 2019 le entrate raggiungeranno verosimilmente il buon livello del 2007; sempre che la congiuntura e la prevista terza riforma della tassazione delle imprese non spinga diverse aziende a trasferirsi all'estero.
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