Una struttura di contatto per persone sessualmente attirate dai bambini: è quanto istituisce il Canton Zurigo per prevenire atti pedofili. Il centro di consulenza e terapia inizialmente sarà attivo per tre anni.
“Impedire che le persone passino all’atto”
L’offerta si rivolge principalmente a persone che non hanno commesso abusi sessuali su fanciulli. “Con questo nuovo servizio di prevenzione, vogliamo proteggere meglio i bambini e fare in modo che persone con tendenze pedofile non passino all’atto”, ha detto oggi in una conferenza stampa la direttrice del Dipartimento cantonale della sanità Natalie Rickli (UDC).
Il centro sarà gestito dalla Clinica universitaria psichiatrica (PUK). Il servizio è rivolto non solo alle persone che sperimentano tendenze pedofile, ma anche ad esempio ai parenti che notano tali tendenze nei membri della famiglia.
Fanny de Tribolet, capo dell’unità di prevenzione, ha spiegato che saranno offerti “servizi a bassa soglia” (ossia di facile accesso, sburocratizzati, ispirati ai principi della sanità pubblica e della riduzione del danno) e consulenza in colloqui individuali e a gruppi. È importante che le persone cerchino aiuto di propria iniziativa e non in seguito a vincoli giuridici.
Altri tre centri in Svizzera
Centri di consulenza simili esistono già a Basilea, Frauenfeld (TG) e Ginevra. Ora, con Zurigo, uniscono le loro forze nell’associazione “Kein Täter werden - Svizzera” (Non diventare autore di reato). Il modello del progetto elvetico è l’omonimo servizio in Germania, lanciato nel 2005. Questo il sito dell’associazione: https://www.kein-taeter-werden.ch/
In un rapporto pubblicato l’anno scorso, il Consiglio federale è giunto alla conclusione che i servizi di prevenzione in questo ambito in Svizzera sono insufficienti. Ha quindi raccomandato ai Cantoni di creare centri di prevenzione e di consulenza. Il rapporto del governo, a sua volta, è il risultato di atti parlamentari inoltrati in Consiglio nazionale dall’allora deputata Rickli e agli Stati dal “senatore” Daniel Jositsch (PS/ZH), che è professore di diritto penale.
Necessaria sia la prevenzione che la sanzione
Quest’ultimo oggi, in conferenza stampa, ha sottolineato che il potenziamento di unità preventive non sostituisce il perseguimento penale. “Non si deve mettere in contrapposizione l’uno con l’altro, ci vogliono entrambi”, ha detto. Coloro che non vogliono diventare criminali devono essere aiutati, quelli invece che hanno commesso abusi su fanciulli vanno puniti.
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