Ticino
"1'300 fr. per una maestra d'asilo: questa non è dignità"
"1'300 fr. per una maestra d'asilo: questa non è dignità"
"1'300 fr. per una maestra d'asilo: questa non è dignità"
Redazione
7 anni fa
Una lettrice: "False promesse e mobbing: il mondo del lavoro che ci aspetta". Fonio: "Questo caso dimostra come la riforma sia urgente"

In queste settimane si parla molto della riforma sociale che dovrebbe coinvolgere anche gli asili nido. In attesa degli interventi governativi, ci sono però dipendenti di queste strutture che vivono situazioni a dir poco inaccettabili. Come il caso di una lettrice che racconta a Ticinonews:

"Dopo due anni e mezzo di ricerca di lavoro, sono finalmente riuscita a trovare un impiego in un asilo del Sopraceneri. Pensavo che finalmente le mie ansie sarebbero finite, e invece... Per un impiego al 50% lo stipendio è di 1'300 franchi: come potete calcolare anche al 100% non è che si sta parlando di cifre in linea con il costo della vita in Ticino".

La ragazza però ha accettato comunque: "D'altronde l'alternativa è la disoccupazione e l'assistenza, ma a 24 anni non ho intenzione di finire in questo vortice. E poi un impiego al 50% mi permette di avere tempo libero e cercare altro. E poi mi era stato promesso un aumento di stipendio...".

Aumento che non è mai arrivato: "Dopo mesi di false promesse, mi hanno detto che non mi avrebbero aumentato lo stipendio, ma in compenso avrei potuto aumentare la percentuale al 70%, per uno stipendio di 1'500 franchi: ma questo aggrava ulteriormente il dumping nel mio salario!"

Oltre al dumping, il mobbing: "Sono sempre andata a lavoro in questi mesi, eppure alla prima volta che sono stata malata per via dell'influenza, per soli 3 giorni e con tanto di certificato medico, mi hanno minacciata che se mi fossi assentata ancora mi avrebbe licenziata".

"Questa non è dignità nel lavoro - si sfoga la giovane - non è un caso che tutte le ragazze che hanno studiato con me adesso non lavorano in questo settore ma fanno le cameriere o si sono trovate altro".

Che la situazione sia grave lo conferma anche Giorgio Fonio, sindacalista OCST tra i più attivi sul tema degli asilo nido: "Questo caso dimostra ancora una volta come vi sia una certa urgenza nell'intervenire in questo settore. La speranza è che con la riforma sociale si possa andare a modificare le condizioni salariali di queste operatrici, che non dimentichiamolo si occupano della cura e della crescita dei nostri neonati. L'impegno sindacale va proprio in questa direzione ed è proprio per questo che da anni ci battiamo per correggere le distorsioni salariali in questo settore". 

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