Traffico e rumori costanti, che influenzano negativamente la qualità della vita e la salute. Un’affermazione formulata da alcuni residenti di via Franzoni, via Varenna e via Vallemaggia a Locarno che hanno lanciato una petizione per denunciare una situazione che va a scapito non solo dei residenti stessi, “ma anche di chi lavora a ridosso di queste strade”. La petizione è stata pubblicata anche online su Campax (https://act.campax.org/): “30km/h per ridurre il rumore del traffico a Locarno Campagna-Solduno”.
Dallo stress allo spreco di energia
La petizione lanciata dai residenti delle tre vie evidenzia come il rumore “interferisca con il sonno, causi stress e ansia e di come possa aumentare il rischio di malattie cardiache e problemi di salute mentale”. Disagi, questi, a cui va aggiunto il fatto che il rumore distrae e indebolisce la concentrazione durante la giornata “e di notte impedisce di addormentarsi o trasforma il sonno profondo in sonno leggero”. Ad essere particolarmente sensibili a questo inquinamento acustico “sono i bambini. Questo può causare loro disturbi nel sonno e nell’apprendimento”. I promotori della petizione ci tengono inoltre a sottolineare come il dormire o lavorare con le finestre aperte è un diritto che ora su queste tratte è negato”. Un discorso, quello del diritto, che viene legato anche a quello ambientale: “poter tenere aperte le finestre durante l’estate permetterebbe di evitare l’utilizzo della climatizzazione, riducendo lo spreco di energia”.
Cosa chiedono i firmatari
Problemi che a detta dei firmatari andrebbero risolti dalle autorità competenti con provvedimenti alla fonte. “Potrebbero esser le pavimentazioni fonoassorbenti, che però sono troppo costose e con effetto di breve durata, oppure la riduzione della velocità, come già sperimentato in molte altre città svizzere per ridurre i livelli di rumore e migliorare la sicurezza stradale che si realizza con semplici accorgimenti e poco onerose”. Quello che viene chiesto è la limitazione della velocità a 30km/h in via Franzoni, via Varenna e via Vallemaggia al fine di “proteggere la popolazione dagli effetti nocivi e molesti del rumore, così come garantire una maggior sicurezza per tutti”. La riduzione della velocità da 50 a 30 km/h porterebbe di conseguenza “a una diminuzione del rumore di circa 3 decibel”.
Una questione di salute pubblica
A sostegno di quando esposto dai firmatari, questi citano l’OMS, la quale “sostiene che la riduzione del rumore del traffico è una questione di salute pubblica e raccomanda l'adozione di misure per ridurre l'esposizione al rumore del traffico e migliorare la qualità dell'aria e del suono nei centri urbani”. Qualità di vita ma anche una questione economica: l’Ufficio federale dell’ambiente attribuisce al rumore stradale dei costi annui di circa 2,3 miliardi di franchi. “Da un lato il valore delle proprietà esposte diminuisce e dall'altro le conseguenze dell'inquinamento acustico sulla salute sono onerose. Addirittura l'Unione delle città svizzere vuole che il limite massimo di velocità di 30 km/h diventi la norma nei centri urbani, in modo da ridurre i disagi per la popolazione legati al rumore del traffico”.