
Erano state preannunciate nelle scorse settimane e oggi sono arrivate sul tavolo del Consiglio di Stato attraverso una mozione. Per risanare le finanze cantonali la Lega dei Ticinesi propone ben 40 misure di risparmio che permetterebbero di economizzare fra gli 80 e i 100 milioni di franchi (circa il 2% della spesa) e che vanno a toccare la Cancelleria e tutti i cinque Dipartimenti. Alcuni sono toccati più di altri, ma la spiegazione per il coordinatore leghista Daniele Piccaluga non è politica. "Abbiamo toccato in modo particolare DECS e DSS perché c'è tanta spesa e su cui è più facile intervenire”, spiega ai microfoni di Ticinonews.
Il DECS
Nel caso del DECS balza all'occhio l'accorpamento dei servizi digitali di scuola e amministrazione, proposta peraltro già formulata con un'altra mozione del fronte borghese. Ma soprattutto l'abolizione degli ispettori scolastici, la chiusura della Città dei Mestieri e un ridimensionamento dei contributi per il Centro di dialettologia e la Pinacoteca Züst. "Sono entità sulle quali si può intervenire sulla spesa. Non sono superflue, ma sono tanti soldi che secondo noi possono essere ridotti con un risparmio effettivo". Nel caso degli ispettori scolastici, facciamo però notare, il movimento chiede di eliminarli completamente. Sono quindi inutili? "No", risponde Piccaluga. "Il concetto è che quello che fanno oggi gli ispettori scolastici possono arrivare a farlo altre figure, già all'interno del Dipartimento".
Il DSS
Passando al DSS, il margine di risparmio secondo il Gruppo parlamentare leghista è ampio, in particolare per quanto riguarda i permessi B e il settore dell'asilo. "Il concetto è di aiutare i ticinesi, invece tanti soldi vengono erogati a persone che non sono ticinesi". A finire sotto la lente ci sono anche i vari servizi psicologici in seno al DSS.
Gli altri Dipartimenti
Ci sono poi la Cancelleria, il Dipartimento delle finanze ed economia (DFE) e pure i due dipartimenti a guida leghista: quello delle Istituzioni (DI) e quello del Territorio (DT). Qui però, almeno numericamente, le misure sono minori. “Nei nostri dipartimenti siamo intervenuti dove abbiamo reputato si potesse fare un risparmio. Faccio un esempio: all'interno delle istituzioni le auto agli ufficiali di polizia pensiamo possano essere qualcosa di superfluo".
L'invito al Governo
Volgendo lo sguardo a livello globale, non passa inosservato che diverse misure consistano nel "rivalutare la spesa", "migliorare l'efficienza", "ottimizzare", "ridimensionare". Non è un po’ troppo vago? “Non è vago perché siamo andati a dire dove farlo”, risponde il coordinatore. “Non diciamo semplicemente ‘risparmiamo’”. Il Governo è ora invitato a valutare queste misure ad una ad una e metterle in pratica al più tardi per il Preventivo 2026.