Ticino
75 candeline per Casa Santa Elisabetta
Immagine CdT/Reguzzi
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Redazione
3 anni fa
“Oggi accogliamo donne che sono in rottura con l’equilibrio esistenziale e hanno bisogno di un periodo di stabilità” ha spiegato ai microfoni di Ticinonews Elisabetta Lisa Ciocco-Cavalleri, presidente dell’Associazione Casa Santa Elisabetta

Era il 1947 quando il padre cappuccino Aurelio Pometta diede vita alla Casa Santa Elisabetta. Sono ormai 75 anni che tra le mura di questa struttura, rimasta sempre la stessa, bambini e madri che vivono situazioni difficili trovano accoglienza. Nata infatti per accogliere le madri che avevano avuto un figlio al di fuori del matrimonio, negli anni la struttura si è adeguata ai bisogni della società pur mantenendo la sua vocazione originaria.

“Bisogno di stabilità”
“Oggi accogliamo donne che sono in rottura con l’equilibrio esistenziale e hanno bisogno di un periodo di stabilità” ha spiegato ai microfoni di Ticinonews Elisabetta Lisa Ciocco-Cavalleri, presidente dell’Associazione Casa Santa Elisabetta. Un equilibrio che questa Associazione cerca di dar loro occupandosi di loro 24h al giorno 365 giorni all’anno grazie all’impegno del personale impiegato in progetti e laboratori educativi volti a ricollocare madri e bambini all’interno della società.

Ripristinare un valore fondamentale
“Le mamme con i loro bambini vengono collocate da autorità” spiega sempre Ciocco-Cavalleri. “Normalmente è il bambino che viene messo in protezione e la mamma automaticamente lo segue”. Queste donne con i loro bambini vengono accolti in 11 camere che sono state rinnovate quest’anno proprio in occasione del 75esimo anniversario grazie “a una generosa donazione dell’associazione Elisa e durante il periodo di accoglienza si cerca anche di ripristinare il valore fondamentale: la relazione mamma-bambino”. L’auspicio dell’Associazione è che queste mamme non restino presso la struttura per più di un anno; “alcune volte abbiamo raggiunto questo obiettivo, altre volte purtroppo no. Nessuno viene comunque allontanato dalla struttura, tutte vengono accolte e possono rimanere con noi” ha spiegato la presidente.

Casa Estìa
Una novità per la struttura, nata anche questa da un’esigenza concreta, è l’apertura di qualche mese fa casa Estìa. “A Casa Santa Elisabetta avevamo prima le mamme con i loro bambini e avevano anche dei bambini senza mamma in quanto venivano allontanati per diversi motivi dal nucleo famigliare” spiega sempre la presidente, precisando che questi bambini vivevano in comunità con altri bambini la cui mamma veniva poi a prenderli nello spazio gioco e salire nelle loro camere; “questa situazione creava dei disagi e da lÎ ci si è chinati sul creare questa casa Estìa che accoglie massimo 8 bambini dagli 0 ai 6 anni che sono stati momentaneamente allontanati dalla famiglia”.

Punti d’incontro
Oltre a casa Santa Elisabetta e casa Estìa l’Associazione gestisce inoltre 4 punti di incontro Bellinzona, Locarno, Chiasso e Lugano dedicati ai genitori non affidatari e figli per un recupero della genitorialità.

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