
Un simbolico primo colpo di pala per un nuovo inizio nell'accompagnamento dei giovani in difficoltà. A Molino Nuovo, proprio di fronte alle scuole medie, l'Istituto Vanoni risorgerà in Centro Educativo, che grazie a un investimento di quasi 20 milioni permetterà di accogliere 35 giovani in presa a carica residenziale e 12 in collocamento diurno. “Sarà un edificio di sette piani e ognuno avrà la sua specificità”, ci spiega il direttore della Fondazione Mario Ferrarini. “I piani più abitativi saranno composti da spazi comuni molto ampi e ogni giovane avrà a disposizione la propria camera singola. Inoltre, all’interno ci saranno degli spazi destinati agli studi anche in comune”.
Luoghi di socializzazione
Vi saranno poi anche luoghi di socializzazione e condivisione, un appartamento dedicato al lavoro di consulenza familiare e un giardino esterno. “Sarà una struttura che a me piace chiamare casa, destinata a tutti i nostri giovani”, ha poi spiegato il presidente del Consiglio di Fondazione Stefano Camponovo. “La struttura dovrà essere il più possibile familiare ed educativa. E vi troveranno casa coloro che, per svariati motivi, non riescono o non possono restare a casa loro, quindi in famiglia. Ma l’idea che ha sempre permeato l’attività del Vanoni è quella di aiutarli a tornare a casa”.
Oltre gli spazi e le mura della struttura
Il progetto va infatti guardato oltre gli spazi e le mura, ma come un seme di speranza per un futuro migliore da offrire a una porzione sempre maggiore di famiglie in difficoltà. “C’è una difficoltà anche nell’educare ad accompagnare i giovani, fortemente influenzati dai social. L’influenza dei genitori e della famiglia è in concorrenza con molto altro, e per due genitori che lavorano non è facile, così anche per chi vive situazioni di separazione e divorzio. Sono tutte difficoltà i più, sia per i ragazzi che per i genitori”. Un pensiero, quello dell'Amministratore apostolico Alain De Raemy, condiviso anche dal direttore del DSS Raffaele De Rosa. E il Nuovo Centro educativo - frutto della collaborazione tra l'ente pubblico e una fondazione privata - si inserisce proprio in questo contesto. “È fondamentale poter rafforzare il servizio di accompagnamento e presa a carico in favore delle famiglie e dei giovani più fragili”, ci spiega De Rosa. “Ma bisogna intervenire, come nel caso della Fondazione Vanoni, anche con degli interventi di prevenzione tempestivi, come ad esempio il servizio di sostegno e accompagnamento educativo offerto a chi ne ha bisogno”. Oggi insomma si sono poste le fondamenta di un edificio la cui consegna è prevista per il 2027, ma anche del futuro di decine di giovani.