Cantonali 2027
"A Zali non piace l'Udc, a noi non piace Zali"
©Gabriele Putzu
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Redazione
15 giorni fa
Dopo le affermazioni di Zali a "La Domenica del Corriere" sull'alleanza Lega-Udc per le Cantonali 2027e quelle dei leghisti in difesa del proprio consigliere di Stato, arriva la presa di posizione dell'Udc: "Questa mancanza di riconoscenza dà fastidio, senza i nostri voti non sarebbe in Governo".

Continua il botta e risposta tra Lega dei Ticinesi e Udc a seguito delle dichiarazioni del consigliere di Stato Claudio Zali fatte nel corso dell'ultima puntata de “La Domenica del Corriere”. "Al di là dei temi comuni", ha detto il direttore del Dipartimento del territorio, "non mi sono mai riconosciuto nella vostra area", ha affermato commentando un'ipotetica alleanza tra Lega e Udc in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Le possibilità sul tavolo in vista delle prossime elezioni cantonali sembrano due: "riproporre la formula tre leghisti e due democentristi", oppure "l'Udc riesce a raggiungere la quota necessaria per farcela con le sue forze", ha precisato Zali. E il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga ha aggiunto che "l'obiettivo è di avere ancora due consiglieri di Stato leghisti eletti". Due possibilità confermate anche dal presidente Udc Piero Marchesi.

"Una condizione inaccettabile"

Ieri sulle pagine del Corriere del Ticino alcuni esponenti della Lega dei Ticinesi hanno commentato la condizione che avrebbe posto l'Udc in vista di un'alleanza con il Movimento di via Monte Boglia per le elezioni cantonali del 2027, ovvero non inserire il nome di Claudio Zali nella lista congiunta per il Consiglio di Stato. "Una condizione inaccettabile", per il gran consigliere leghista Daniele Caverzasio, "oltretutto per un consigliere di Stato uscente". Un'intesa, quella tra Lega e Udc, che per Caverzasio "ci può stare, ma non a tutte le condizioni, anche perché i matrimoni d'interesse non sempre portano a buoni risultati". E in difesa di Zali, sempre sulle pagine del foglio di Muzzano, è arrivato anche il capogruppo leghista Boris Bignasca, secondo cui "Zali merita il rispetto dei leghisti e delle altre forze politiche".

"A Zali non piace l'Udc, a noi non piace Zali"

La terza puntata del botta e risposta tra Lega dei Ticinesi e Udc è arrivata questa mattina, con le affermazioni fatte al Corriere del Ticino dal consigliere nazionale Udc Paolo Pamini e dal granconsigliere democentrista Alain Bühler. "Queste tensioni non fanno bene, ma Zali non ha le carte per comportarsi così, perché quello che dice va in contrasto con i fatti: senza i voti dell'Udc non sarebbe nell'esecutivo cantonale", spiega Pamini, precisando che "questa mancanza di riconoscenza dà un po' di fastidio ai democentristi". Insomma, aggiunge Pamini, "non fare l'alleanza sarebbe sciocco, ma Zali non ha le carte per farsi eleggere senza l'appoggio dei democentristi". In altre parole: "A lui non piace l'Udc, a non non piace lui. Ne tragga le conseguenze. È lui che deve spiegare perché è leghista e perché l'elettorato dell'Udc dovrebbe votarlo".

"Va più d'accordo con Bourgoin che con Morisoli"

A fare eco alle parole di Pamini, c'è il deputato Alain Bühler che sottolinea come "l'alleanza sia sicuramente importante per l'area di destra ticinese, ma le politiche portate avanti da Zali sono allineate soprattutto con i Verdi". E questo porta a "delle difficoltà ad accettare sulla lista comune un consigliere d Stato che va più d'accordo con Samantha Bourgoin che con Sergio Morisoli". Un motivo per cui "politicamente sarà estremamente difficile accettare e far accettare alla nostra base un accordo con lui presente, sapendo quali posizioni ha nei confronti del nostro partito e delle battaglie che portiamo avanti".