Ticino
A13 chiusa: un altro duro colpo per il turismo
Redazione
5 giorni fa
Il traffico non potrà che ribaltarsi sull’A2, già fortemente sotto pressione nei momenti di punta. Pianezzi: "Si rischia davvero di incentivare in maniera negativa il turismo verso il nostro cantone".

L’estate del turismo ticinese stenta a decollare. A causa, soprattutto, di un giugno freddo e piovoso, sono pochi i turisti registrati finora. Adesso il timore, però, è che anche la viabilità si aggiunga ai fattori di rischio. Con l’A13 spezzata in due a causa del nubifragio che venerdì sera si è abbattuto sulla Mesolcina, il traffico non potrà che ribaltarsi sull’A2, già fortemente sotto pressione nei momenti di punta. Un ulteriore fattore che pesa sul turismo ticinese, contribuendo a incrinare una stagione già a secco. “Siamo partiti molto peggio rispetto alle ultime annate”, spiega a Ticinonews Gianluca Balò, responsabile del Lido di Melide. “La meteo ha condizionato il fatturato, che è circa il 50% di quanto fatto nelle scorse stagioni. Abbiamo avuto addirittura giornate in cui abbiamo fatto due franchi di incasso, che equivalgono a un ingresso”.

I timori per la chiusura della A13

Cifre esigue che toccano tutti gli attori del turismo. In centro a Lugano la situazione è simile e Lorenzo Pianezzi, titolare dell’hotel Zurigo Downtown in centro, guarda con preoccupazione alle condizioni dell’A13. “La sua chiusura può crearci dei grattacapi e possono esserci delle ripercussioni”, ci dice Pianezzi. “Sappiamo che quando sia l’asse del Gottardo sia quella del San Bernardino sono accessibili, nei momenti di grande flusso turistico il Gottardo registra 20-22 km di coda al portale". Se il San Bernardino non sarà accessibile, "viene da chiedersi quanto saranno lunghe queste colonne. Si rischia davvero di incentivare in maniera negativa il turismo verso il nostro cantone”.

La svolta necessaria

La viabilità rischia quindi di essere la famosa goccia in un vaso già troppo colmo. Il turismo ticinese ha bisogno di rinnovare le proprie strategie: dopo la pandemia i numeri sono calati drasticamente e urgono soluzioni. “Abbiamo perso 100’000 pernottamenti tra maggio e ottobre dell’anno scorso e non mi sembra che si sia mosso realmente qualcosa”, rileva Pianezzi. “Mai come quest’anno deve essere chiaro che puntare quasi il 70% o più delle nostre risorse finanziarie per la promozione verso un unico mercato di riferimento come la Svizzera interna è un errore”. Indirizzare tali risorse "su un settore che quando piove tanto non ci dà soddisfazione deve farci riflettere se non sia il caso di investire meno sul mercato interno e andare invece ad aprire nuovi orizzonti verso l’America o i Paesi arabi, che possono davvero fare la differenza. E soprattutto, non solo nel periodo estivo, ma anche in quello invernale”. Altrimenti “le cifre in rosso continueranno a peggiorare per il nostro cantone turistico”.

Toccata anche la ristorazione

Cifre rosse che non si limitano agli hotel, ma toccano anche la ristorazione, che in questo inizio di estate, malgrado gli Europei di calcio, registra un netto calo di affluenza. E anche i ristoratori guardano con preoccupazione alla situazione sull’A13. “Siamo in un punto strategico della Svizzera e questo asse che viene a mancare penalizza tutta la parte sud del Paese”, afferma Michael Streun, direttore del ristorante Argentino. "Ci sarà sicuramente un’affluenza minore di turisti verso sud e questo ci penalizzerà”.

Chiusure notturne del Gottardo annullate

Ricordiamo che a causa della chiusura dell'autostrada A13il tunnel autostradale del San Gottardo non verrà chiuso al traffico questa settimana e la prossima durante la notte, come previsto inizialmente. Lo ha comunicato oggi in serata l'Ufficio federale delle strade (USTRA), precisando che le notti di chiusura del tunnel sono state annullate.   

L'intervento completo di Simone Patelli, presidente dell'Agenzia turistica ticinese, a Ticinonews:

 

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