Piano di Peccia
"Abbiamo perso tutto, ma siamo decisi ad andare avanti malgrado le incertezze"
Redazione
un mese fa
Tra chi è stato messo in ginocchio dall'alluvione che ha colpito la Vallemaggia c'è il mondo agricolo. Abbiamo parlato con i proprietari dell'Azienda Mattei, che vogliono continuare la propria attività, "ma la situazione incerta inizia a pesare psicologicamente".

È passato quasi un mese dal violento nubifragio che ha devastato l'Alta Vallemaggia. È vero, da ieri il ponte provvisorio di Visletto ricollega nuovamente e senza restrizioni la Bassa e l'Alta Valle, ma le immagini che arrivano dalle zone più toccate mostrano una paesaggio fermo alla notte tra il 29 e il 30 giugno, con massi e detriti che ricoprono ancora i prati e le strade. Il lavoro da fare è ancora tanto e ci sono diverse realtà duramente colpite. Tra queste le aziende agricole. "In questo momento siamo un po' persi, perché tutti i macchinari che utilizzavamo per la fienagione sono stati distrutti. Inoltre non sappiamo se possiamo restare qui o se dobbiamo spostarci. Siamo in balia delle decisioni", ci spiega Ivan Mattei, co-proprietario, insieme ai suoi fratelli, dell'Azienda Agricola Agrituristica Mattei, a Piano di Peccia.

"Avere ancora tutti gli animali ci dà la forza di andare avanti"

 Da Piano di Peccia in poi "tutto è distrutto", continua Ivan. "Non ci sono più strade, non ci sono più ponti". In ogni caso i fratelli Mattei sono riusciti a portare gli animali all'alpeggio. "Ce l'abbiamo fatta, su all'alpe è più tranquilla e inoltre neanche un animale manca all'appello, sono tornati anche i due fatti. Questa è stata una soddisfazione ed è un aspetto che ci ha dato la forza per andare avanti. Se fossero morti gli animali non penso avrei continuato: abbiamo avviato questa azienda nel 1994 con tre bovini di razza scozzese e ora abbiamo una mandria di 54 esemplari di proprietà".

"Il vero problema è l'incertezza"

Giorgia, sorella di Ivan, sottolinea come a "il fiume si è preso tutto il fondovalle e fino a quando non verrà creato un riale non si possa pensare di bonificare i prati o sistemare la stalla. È questo il grande problema, noi vogliamo andare avanti, ma questa situazione ci blocca e inizia a pesare psicologicamente. Tanti pascoli che prima utilizzavamo non ci sono più, quindi bisogna ripensare a tutta la logistica aziendale, capire se possiamo andare avanti con questa attività. Noi vogliamo e speriamo di farlo, siamo in quattro fratelli e siamo molto legati alla nostra Valle. Vogliamo stare qui e fare qualcosa per la nostra terra perché gli agricoltori, alla fine, gestiscono il territorio e lo mantengono pulito. Noi vogliamo continuare a fare questo".