Ticino
Abolizione tassa di collegamento, il Governo alla Gestione: "Si evada l'iniziativa"
©Gabriele Putzu
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Redazione
4 mesi fa
Il Consiglio di Stato ha chiesto alla Commissione della Gestione del Gran Consiglio di evadere in tempi brevi l'iniziativa che chiede l'abolizione della tassa di collegamento. Il presidente Guerra: "Sul tavolo tre ipotesi".

Tre possibilità per vedere la luce in fondo al tunnel della tassa di collegamento. Il Consiglio di Stato lo scorso 6 marzo ha scritto alla Commissione della gestione e finanze del Gran Consiglio, chiedendo di evadere l'iniziativa popolare - lanciata a fine 2022 da un gruppo interpartitico composto da Udc, Centro e Plr - che ne chiede l'abolizione. Lo ha fatto perché, ricordiamo, il balzello dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1. gennaio 2025. 

Le tre ipotesi

"Il Gran Consiglio", ha spiegato a Ticinonews Michele Guerra, presidente della Commissione della gestione e finanze, "può decidere di seguire quanto richiesto dall'iniziativa e abrogare la tassa di collegamento, oppure bocciarla e chiamare il popolo a decidere sul suo mantenimento". Ma c'è anche una terza possibilità, ovvero quella di "prendersi più tempo per analizzare la questione e chiedere un'ulteriore proroga sulla sua entrata in vigore". Al momento, ha precisato Guerra, "non ci sono posizioni chiare dei partiti e la Commissione della gestione tratterà il tema in queste settimane". Il presidente è però certo "che si possa arrivare in aula con una posizione chiara e, a dipendenza di cosa voterà il legislativo, arrivare alle urne in modo da avere un responso chiaro da parte della popolazione e permettere un'entrata in vigore della tassa di collegamento senza problemi".

La storia politica del balzello

Nel 2014 il Gran Consiglio aveva approvato il principio della tassa di collegamento e incaricato il Governo di elaborare un messaggio. A fine 2015 il risultato della consultazione era approdato sui banchi del parlamento, ottenendo il via libera dai deputati. A seguito del referendum, nel giugno del 2016, il 50.7% dei ticinesi si era detto favorevole alla tassa di collegamento, ma visti i 19 ricorsi contro il balzello presentati al Tribunale federale, a settembre dello stesso anno i giudici di Mon Repos hanno concesso l'effetto sospensivo, per poi dare il proprio via libera al progetto quattro anni fa, nel 2020. Così il Consiglio di Stato decise di far entrare in vigore la tassa di collegamento a partire dal 2022, ma il Gran Consiglio decise per una proroga di tre anni. Il resto è cronaca più recente, con l'iniziativa lanciata a fine 2022 dal gruppo interpartitico composto da Udc, Centro e Plr che ha raccolto 16mila firme per un'iniziativa che ne chiede l'abolizione e la lettera datata 6 marzo dell'esecutivo ticinese indirizzata alla Commissione della gestione, dove chiede di evadere quest'ultima iniziativa.

La tassa di collegamento

La tassa di collegamento, ricordiamo, è un'imposta a carico di chi genera traffico veicolare sulle strade del cantone. Ad essere assoggettati, spiega il Cantone sul proprio sito, sono i proprietari dei fondi o di un insieme di fondi in connessione spaziale o funzionale, sui quali vi sono posteggi per almeno 50 autoveicoli nei Comuni in cui si applica il regolamento cantonale posteggi privati. Esentati, per contro, i posteggi destinati alle abitazioni, agli utenti di strutture pubbliche o d'utilità pubblica, come gli impianti Park&Ride o i posteggi ad uso pubblico non utilizzati da pendolari o non a disposizione in modo preponderante di singole attività.