"All'inizio dell'istruttoria l'imputato sembrava voler andare nella giusta direzione, riconoscendo i fatti. Poi ha cambiato strategia, ma non è credibile". È con questa motivazione che il giudice Marco Villa ha confermato l'atto d'accusa del Ministero pubblico e condannato a tre anni di carcere, sospesi in favore di un trattamento stazionario, il 35enne che da questa mattina si trovava a Processo alle Assise criminali di Lugano per atti sessuali con le due sorellastre, che all'epoca dei fatti avevano 7 e 10 anni, e per violenze contro la moglie. All'imputato, inoltre, è stata inflitta l'interdizione a vita a svolgere attività con minorenni, così come il divieto di avvicinare e contattare le vittime per cinque anni. La Corte, come si può leggere sul Corriere del Ticino, ha infine riconosciuto alle due ragazze 23 mila franchi per torto morale.