Processo
Abusò della figlia di tre anni, condannato un 65enne
Foto: Scolari
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Redazione
3 ore fa
L'uomo è stato riconosciuto colpevole anche di aver consumato in modo compulsivo materiale pedo-pornografico. "Sono un pedofilo che si eccita vedendo bambini nudi".

Oltre vent'anni fa ha ripetutamente abusato della figlioletta di nemmeno tre anni, oltre ad aver ammesso una tendenza a eccitarsi di fronte a bambini nudi. Nel suo pc erano inoltre presenti oltre 33mila file pedo-pornografici. Oggi alle Assise Criminali di Lugano un 65enne è stato condannato a due anni di carcere interamente da scontare, a un trattamento ambulatoriale terapeutico per la cura della pedofilia, la cinque anni di espulsione dalla Svizzera e al divieto a vita di praticare attività a contatto con minorenni.

Ci sono rischi di fuga e di recidiva, subito in carcere

Dati gli elevati rischi sia di fuga nel suo paese di origine che di recidiva, il giudice ha deciso per la carcerazione immediata in attesa dell'Appello, dove la difesa desidera ricorrere. Nei confronti dell'uomo, come riporta il Corriere del Ticino, era stato predisposto un trattamento di psicoterapia che però non pare aver portato miglioramenti, anzi, potrebbe aver acuito la problematica. Lui non ha mai ammesso i fatti e non si è mai reso conto di quanto fatto. La sua unica ammissione è stata quella di essere un pedofilo che si eccita vedendo i più piccoli nudi.

Abusi sulla bambina e consumo di file pedo-pornografico

Da un lato ci sono gli atti compiuti ai danni della bambina, con toccamenti delle parti intime e strusciamenti dell'organo genitale sul suo corpicino, dall'altro il consumo definito compulsivo di materiale pedo-pornografico, che ha anche diffuso online. Tra i suoi file è stata trovata la foto di una donna nuda il cui volto era stato sostituito con quello della figlioletta. 

L'elenco delle accuse

Le accuse a suo carico erano ripetuti atti sessuali con una fanciulla, ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, ripetuta pornografia e ripetuta rappresentazione di atti di cruda violenza. È stato riconosciuto colpevole per tutti, con una lieve scemata responsabilità determinata dal perito psichiatrico, che ha rilevato un disturbo pedofilico.