
Nella sua sentenza dello scorso 21 ottobre il Tribunale amministrativo federale (Taf) è chiaro: "Il ricorso è respinto". L'oggetto di questo ricorso era il progetto dell'imprenditore Dario Kessel che, vicino all'aeroporto di Lugano-Agno, vorrebbe costruire - come si legge nella sentenza - "una struttura alberghiera direttamente connessa allo scalo, che sarebbe frequentata da personale di volo, turisti e persone d'affari. E servirebbe inoltre a rilanciare l'aeroporto e a risollevarne le sorti". Un progetto su cui il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), e da qui il ricorso, ha deciso di non entrare neanche in materia per quanto riguarda l'approvazione dei piani. Per i giudici "dal momento in cui il progetto che il ricorrente intende costruire non presenta nessun legame funzionale, è a giusto titolo che il Datec si sia dichiarato incompetente per decidere sull'approvazione del manufatto in questione".
Qualora il ricorrente voglia effettivamente costruire gli edifici in parola dovrà presentare una richiesta seguendo le procedure cantonali applicabili per le licenze edilizie; "competerà inoltre alle predette autorità cantonali di chiedere eventualmente il preavviso dell'Ufac", viene ancora spiegato nella sentenza. In altre parole, la domanda di costruzione è da inoltrare alle autorità comunali (Comune di Agno), che in seguito le trasmetteranno a quelle cantonali. Questo perché, viene spiegato dai giudici del Tribunale amministrativo federale, "per gli aeroporti il Datec è l'autorità competente, mentre gli impianti accessori sono sottoposti al diritto cantonale".