La risposta
Aiuti alla Vallemaggia, Vitta a Berna: "Se c'è la volontà di aiutare, la base legale si trova"
©Gabriele Putzu
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Redazione
un mese fa
Christian Vitta, presidente del governo ticinese, replica al No di Berna all'aiuto straordinario per ricostruire le zone distrutte dal maltempo in Vallemaggia. "Ci coordineremo con la deputazione ticinese per rilanciare il tema degli aiuti".

"Le basi legali attuali non permettono alla Confederazione di versare alle regioni colpite dalle inondazioni della scorsa estate più di quanto promesso finora". Questo il riassunto della risposta data ieri dal Consiglio federale a quattro deputati ticinesi, che chiedevano di aumentare i contributi federali per la ricostruzione della Vallemaggia, duramente colpita colpita dal maltempo nella notte tra il 29 e il 30 giugno. Un no che oggi ha scatenato la reazione di Gabriele Dazio, sindaco di Lavizzara, e di Christian Vitta, presidente del Consiglio di Stato ticinese. Il primo, ha affermato che quanto detto dall'Esecutivo federale "è un affronto alla realtà valmaggese, all'impegno e alla popolazione". Una decisione "che mette ulteriormente in ginocchio una regione e costringerà le autorità a dare una priorità agli interventi da fare". Il secondo, invece, ha spiegato a Ticinonews che a fronte delle risposte di Berna "c'è un sentimento di delusione". Non solo, perché il Governo ticinese "è ancora in attesa della risposta alla lettera scritta al Consiglio federale" e il tema degli aiuti alla Vallemaggia "andrà sicuramente rilanciato, perché con l'attuale quadro legale, gli aiuti ordinari sarebbero stati quelli indicati nella risposta, ma la richiesta era di procedere con un sostegno straordinario". Per Vitta, "se c'è la volontà, la base legale la si trova, perché si va in Parlamento a chiedere un aiuto straordinario".

"Ci coordineremo con la Deputazione ticinese"

La risposta che Berna darà al Ticino, "probabilmente ricalcherà quanto detto in Parlamento", ha proseguito Vitta. "Da parte nostra, però, vorremmo rilanciare il tema coordinandoci con la Deputazione ticinese alle Camere federali, perché di fronte a un evento straordinario è chiaro che ci attendiamo un'analisi che vada oltre l'ordinario". 

"Pronto un messaggio a livello Cantonale"

A livello federale, dunque, il piano è chiaro, mentre a livello cantonale "abbiamo pronto un messaggio per quelle che sono le opere di ricostruzione, ma è chiaro che se la disponibilità delle risorse aumenta grazie agli aiuti federali, anche la possibilità di realizzare più opere cresce. Meno risorse ci sono, più il processo di ricostruzione ne risentirà".