Giustizia
Al Tribunale penale cantonale 11 processi a rischio ogni mese
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Filippo Suessli
15 ore fa
Negli ultimi dieci anni ogni mese al TPC sono entrati in media 21 nuovi incarti e ne sono stati evasi in media 20, ora i due giudici potranno gestirne poco meno di dieci.

Tesoro, mi si è ristretto il tribunale! Una commedia non così da ridere. La sceneggiatura è ben nota ormai a tutti i ticinesi: i malumori all’interno del Tribunale penale cantonale, le segnalazioni e controsegnalazioni, alla fine hanno portato a denunce, destituzioni e, ieri, alle dimissioni del presidente Mauro Ermani. Ora la composizione del TPC è di due giudici, il vicepresidente Marco Villa e Amos Pagnamenta.

Quanti processi ci sono all’anno?

Per capire quale ritmo deve tenere un tribunale penale per gestire la criminalità ticinese ci siamo affidati alle statistiche degli ultimi dieci anni, o meglio, degli anni tra il 2013 e il 2023. I dati dell’anno appena concluso, infatti non sono disponibili. La giustizia penale si misura in Atti d’accusa. Un atto d’accusa rappresenta il lavoro di un pubblico ministero che ha deciso di rinviare a giudizio una o più persone. In media al Tribunale penale cantonale nel decennio analizzato ne sono arrivati 250 ogni anno, poco meno di 21 ogni mese. L’anno record è stato il 2019 con ben 318. Nel 2023, il dato più recente è di 299. Quelli evasi, invece, sono stati in media 240 all’anno, 20 al mese. Qui si parla di processi celebrati, ma anche di quelli che per qualche motivo (per esempio la morte dell’imputato o l’accorpamento di più dibattimenti) non sono stati celebrati.

Quanti ne possono celebrare due giudici?

I due unici giudici rimasti al TPC a gennaio celebreranno sei processi. Secondo le statistiche, però, solitamente fanno di più. Da quando il tribunale è dotato di cinque giudici, il 2018, ogni giudice presiede in media poco meno di 5 processi al mese. Due giudici, quindi, potranno quindi sperare di portare a sentenza dieci dibattimenti. Difficile, invece, che si riducano gli atti d’accusa prodotti dal Ministero pubblico, in media 21 all’anno. La statistica dice quindi che 11 processi ogni mese rischiano di aggiungersi a quelli in giacenza. E non parliamo di bruscolini: il 2023, infatti, si è concluso con ancora 183 processi da celebrare e in media, negli ultimi dieci anni a fine anno ne sono rimasti 170. Non siamo riusciti ad avere i dati del 2024, ma è verosimile che siano in linea se non peggio, visto l’anno complicato vissuto dal TPC.

Attesa domani la decisione dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio

Intanto per andare avanti nella sostituzione dei giudici mancanti le procedure avanzano. Già domani dovrebbe giungere la decisione sulla richiesta di Mauro Ermani di poter lasciare la carica nel più breve tempo possibile (la disdetta naturale sarebbe di sei mesi), mentre la Commissione di ricorso sulla magistratura dovrà decidere, si crede entro il mese, sulla vicenda di Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti. Il loro ricorso, infatti, per ora non ha effetto sospensivo, se questo invece venisse accordato potrebbero tornare in carica.