Il 2021 parte male per gli alberghi svizzeri. In gennaio, i pernottamenti sono letteralmente crollati, facendo segnare -58% in Svizzera. In Ticino, rende noto l’Ufficio federale di statistica, il calo è stato pari al 46%. Un dato che non sorprende il presidente di Hotellerie Suisse Ticino, Lorenzo Pianezzi, contattato dai colleghi di Radio3i.
“Questi mesi dell’anno erano mesi dedicati a un turismo congressuale e seminariale”, spiega Pianezzi. Dalla fine di febbraio, per motivi decisamente noti, tutte queste attività hanno smesso di essere in presenza trasportandosi nella modalità online. “Continua a non esserci un’organizzazione verso questo tipo di segmenti e anche il Ticino vive questi primi mesi dell’anno proprio grazie a questo turismo che è ovviamente tutto assente”.
Dai dati emerge che il Ticino presenta un calo meno sensibile rispetto alla Svizzera. Secondo Pianezzi il dato “è spiegabile nella misura in cui il nostro cantone è percepito come un cantone dove trascorrere le vacanze o anche semplicemente delle gite fuori porta”. Per questo quindi il Cantone riesce a generare un cifre leggermente migliori rispetto alla Svizzera “ma, tutto sommato, sono dati decisamente tragici”, conclude Pianezzi.
Le OTR e le incognite per il 2021
Per il 2021 le quattro organizzazioni turistiche regionali (OTR) rischiano di dover fare i conti con riduzioni del budget. Se calano i pernotammenti, calano anche le tasse di soggiorno e quelle di promovimento. Teleticino ha fatto un giro di chiamate presso i direttori delle OTR per capire come si stanno preparando. “Bisognerà capire cosa accadrà nelle prossime settimane. La Pasqua sarà il primo banco di prova importante. Perderla sarebbe un peccato e grave per gli operatori”, sottolinea Benjamin Frizzi, direttore operativo OTR Lago Maggiore e Valli.
La regione del Luganese è stata confrontata con un forte calo del turismo congressuale e quest’anno punterà sul mercato interno, conferma il direttore Alessandro Stella: “I nostri sforzi promozionali verranno concentrati in Svizzera visto il forte afflusso di turisti confederati lo scorso anno. Punteremo su attività per il tempo libero e outdoor”.
“È difficile pianificare di fronte all’incertezza, c’è sempre un discorso di cautela. L’unica cosa sicura sono i sentieri” spiega Juri Clericetti, per la regione Bellinzonese e Alto Ticino, mettendo quindi l’accento sulle attività all’aria aperta. Nadia Fontana Lupi, direttrice OTR Mendrisiosotto e Basso Ceresio resta ottimista: “La situazione è difficile, ma da quello che leggo dai miei partner sul territorio, non raschieremo il fondo del barile. Probabilmente avremo un ritorno importante di turisti elvetici”.
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