Il Ticino, ultimamente, guarda con preoccupazione a Berna quando si parla di finanze. Anzitutto, per via della manovra di rientro della Confederazione, oggetto di discussione nell’incontro odierno tra il Governo e la Deputazione ticinese alle Camere federali in vista della sessione invernale. Nella manovra – spiega il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta – sono presenti degli aspetti che rischiano di gravare sui Cantoni. “Vi sono dei punti in cui, ad esempio, vengono tolte delle risorse a realtà locali, le quali poi chiedono automaticamente al Cantone di compensare determinati ammanchi", afferma Vitta ai microfoni di Ticinonews.
L'obiettivo della Deputazione, ha aggiunto in conferenza stampa il presidente Piero Marchesi, è quello di fare in modo che i 5 miliardi che si vogliono risparmiare entro il 2030 non pesino troppo sul Cantone. “La mia opinione è che la Confederazione debba risanare i propri conti senza necessariamente riversare oneri e costi sui Cantoni, i quali a loro volta non devono farli ricadere sui Comuni", commenta Marchesi. "Sarà un lavoro importante di approfondimento e vedremo cosa emergerà”.
L'alluvione in Vallemaggia
La Deputazione sosterrà inoltre il Consiglio di Stato, tornato a sollecitare Berna sull’alluvione in Vallemaggia. È infatti partita una nuova lettera indirizzata ai consiglieri federali Albert Rösti e Guy Parmelin, in cui si chiede un'azione straordinaria. “Si tratta degli aiuti che vogliamo integrare nell’ambito degli ingenti costi di ricostruzione", esemplifica Vitta. "Nella sua risposta, il Consiglio federale si è limitato a dare il quadro ordinario, ma qui siamo in presenza di interventi eccezionali. Se la Confederazione non compirà un gesto straordinario, tali interventi ricadranno sulla collettività ticinese”.
La questione della Posta
Il Cantone ha anche aggiornato la Deputazione sul colloquio avuto con la Posta a ottobre. A loro volta, i parlamentari incontreranno nella seconda settimana della sessione il CEO Roberto Cirillo, per capire come evolverà la strategia del Gigante Giallo. “L’azienda è una SA, dunque ha la possibilità di definire come meglio crede questa strategia, procedendo anche con delle chiusure degli uffici postali", rileva Marchesi. "Ma per noi è importante ribadire ancora una volta che la comunicazione, così come è stata fatta, non va assolutamente bene: Consiglio di Stato e Deputazione hanno letto delle chiusure degli uffici sui media prima ancora di essere informati. Credo che vi sia un ampio margine di miglioramento". Venendo agli aspetti pratici "è altrettanto importante che i Comuni che andranno a perdere una presenza ufficiale della posta, possano beneficiare, ad esempio, di un’agenzia postale, in un negozio di paese oppure in un chiosco”.
Avvicendamento Marchesi-Gysin
Per il consigliere nazionale democentrista Piero Marchesi, questa sarà l’ultima sessione a Berna in qualità di presidente della Deputazione: dal prossimo anno, questa carica verrà ricoperta dalla sua collega dei Verdi Greta Gysin.