Ticino
Amianto, "La SUVA si è scusata ma non basta"
Amianto, "La SUVA si è scusata ma non basta"
Amianto, "La SUVA si è scusata ma non basta"
Redazione
6 anni fa
Si è tenuto il primo incontro fra i rappresentanti degli operai delle Officine di Bellinzona e i vertici dell’assicurazione infortuni

Negli scorsi mesi alcuni dipendenti delle Officine di Bellinzona si sono visti recapitare dalla SUVA scritti come "Gentile signor X: Eseguire ogni anno una TAC dei polmoni, su persone con alto rischio di cancro, consente una diagnosi molto più precoce. In base alle informazioni in nostro possesso riteniamo che nel suo caso si possa parlare di persona a rischio" oppure "Gentile signor Y. Per le indagini di screening è necessario un rapporto positivo tra vantaggi e rischi e tale rapporto non può più essere confermato nel suo caso. La Suva disporrà per lei ulteriori controlli medici, da svolgere ogni 5 anni".

Sono le parole recapitate senza troppe altre spiegazioni ai dipendenti esposti in passato all’amianto. Parole che a Bellinzona hanno sollevato dubbi, domande e timori, soprattutto alla luce di cinque recenti decessi. Parole criticate da sindacati e commissione del personale che oggi hanno incontrato direzione e giuristi della SUVA.

"Hanno riconosciuto loro stessi scusandosi che la comunicazione è stata infelice. Dal nostro punto di vista abbiamo richiamato anche sul contenuto. Ci sono delle incongruenze da una lettera all’altra e ci sono degli interrogativi che vanno evasi", ha spiegato Gianni Frizzo del comitato Giù le mani dalle Officine ai microfoni di TeleTicino.

Ad esempio: in base a che criteri si determina la persona a rischio o la frequenza degli esami? Chi decide? Quanto è presente la problematica alle Officine? "Abbiamo espresso le nostre perplessità. L’impressione è che abbiano preso nota. La linea di stamattina era spiegarci un po’ la loro prassi nella casistica. Da parte nostra abbiamo rilevato alcune lacune, l’impressione è che si lavori a compartimenti stagni. Ci aspettiamo che queste cose vengano chiarite anche con la dirigenza FFS", ha ribadito il presidente Commissione del personale Officine Ivan Cozzaglio.

Ferrovie che oggi hanno preso posizione in un comunicato in cui rassicurano i  dipendenti (vedi articolo suggerito). In sostanza, si legge, "le FFS hanno adottato le necessarie misure di protezione e indicato alla SUVA i collaboratori nel corso degli anni esposti all’amianto. In data 3 settembre 2019 l’ultimo sopralluogo relativo ai rischi non ha individuato criticità".

Intanto sono una quarantina i dipendenti che pur non avendo ricevuto lettere dalla SUVA si sono fatti avanti per chiedere chiarezza. "Verranno verificati i loro casi per sapere se devono avere controlli o meno", ha spiegato Cozzaglio.

Un secondo incontro tra sindacati e SUVA è previsto a inizio novembre. Mentre domani all’Hotel Internazionale di Bellinzona si terrà una serata sul tema.

Tutti i dettagli nel TG di TeleTicino delle 18.45

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