
Il Centro di Competenze Agriturismo Ticino di Sant’Antonino, che rappresenta l’Unione dei Contadini Ticinesi, è diretto da cinque anni da Anita Tomaszewska. Ingegnere agronomo d’origini polacche, la Signora Tomaszewska, tra le altre cose, organizza da otto anni il corso agriturismo/turismo rurale all’Istituto Agrario Cantonale di Mezzana. In occasione della giornata cantonale dell'agriturismo, che cade proprio oggi, Ticinonews si è intrattenuto con lei per cercare di puntualizzare la situazione dell’attività agrituristica nel nostro Cantone.
Signora Tomaszewska, cosa differenzia l’agriturismo svizzero da quello praticato in Italia o in Francia?
“La differenza principale risiede nelle dimensioni delle strutture, che in Ticino e in Svizzera, sono limitate rispetto a quelle di altri paesi. Nel nostro Paese possono svolgere questa attività soltanto gli agricoltori e gli allevatori attraverso le loro fattorie. Purtroppo, questa regolamentazione limita normalmente a 30 massimo 50 posti a sedere”.
Nell’ultimo ventennio l’agriturismo ha assunto un ruolo importante nella nostra società.
“Certo, anche se nel nostro Cantone il rapporto tra centri agrituristici e le aziende agricole è di 1 a 10, la produzione dei nostri centri è di buona qualità. Inoltre, l’accoglienza rivolta al cliente garantisce cordialità, massimo rispetto delle norme igieniche e prodotti alimentari costantemente votati al rispetto della tradizione rurale ticinese”.
Un settore, quello dell’agriturismo, che crea attività accessorie.
“Infatti, la valorizzazione del proprio prodotto aziendale si ramifica nelle più svariate attività come brunch, celebrazioni del 1° agosto, vendemmia e giornate delle porte aperte. Partecipazioni fattive, che danno un valore aggiunto all’interno movimento”.
E poi l’agriturismo riesce a veicolare un grande interesse anche a livello educativo.
“Sì, l’interesse dei bambini per le nostre attività è palpabile. Il legame tra il nostro territorio e la campagna catalizza il loro interesse. Il rispetto per il mondo animale e agricolo, oltre a tutto quello che comporta a livello di dedizione al lavoro ed ai sacrifici che ne derivano, fa poi da corollario al loro bagaglio cognitivo”.
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