Il Tribunale cantonale amministrativo ha disposto l’annullamento della sospensione dal servizio del docente della Spai di Mendrisio decisa dal Consiglio di Stato. Una decisione "accolta con estrema soddisfazione" da parte del sindacato Ocst Docenti, al fianco dell'insegnante da febbraio 2023, "momento in cui era stata avviata una sommaria procedura a suo carico, scaturita in un ammonimento che il nostro Sindacato ha già impugnato e per il quale è ancora pendente un ricorso al Tribunale cantonale amministrativo".
"La prima vittoria è stata raggiunta"
"Nonostante non sia ancora arrivata una decisione in merito al ricorso relativo alla contestazione dell’ammonimento" - continua la nota dell'Ocst - "lo scorso 5 giugno il Consiglio di Stato ha nuovamente preso una posizione dura nei confronti del docente, prospettando la misura di licenziamento e disponendo una sospensione immediata del servizio, impedendo allo stesso di poter concludere l’anno scolastico e salutare i propri allievi. Anche in quel triste momento l’OCST ha manifestato il proprio impegno e supporto nei confronti del docente coinvolto, dando mandato all’avvocato Stefano Fornara per impugnare il provvedimento in tutte le sedi previste. La prima vittoria è stata raggiunta e il Tribunale cantonale amministrativo ha annullato la sospensione non lesinando critiche al Consiglio di Stato e all’autorità di prime cure, evidenziando che non annullare la decisione di sospensione equivarrebbe a incentivare l’autorità a violare sistematicamente il diritto di difesa del docente".
"Al docente non è stata data la possibilità di esprimersi"
Il sindacato evidenzia come "al docente non è stata data la possibilità di potersi esprimere in merito alle accuse mosse dal DECS e il Tribunale cantonale amministrativo ha stigmatizzato un simile modo di procedere. Basti pensare che alla richiesta dell’OCST di partecipare ad un incontro con i funzionari incaricati del DECS, per il quale era stata fatta inoltre domanda di posticipo della data, il Consiglio di Stato ha risposto con la già citata decisione del 5 giugno 2024, privando il docente del suo diritto di essere sentito, diritto peraltro garantito anche dalla nostra Costituzione. La sfida che attende il docente non si è ancora conclusa, un primo risultato importante è stato raggiunto, ma ad oggi il Consiglio di Stato non ha ancora ritirato la propria decisione di prospettato licenziamento".
Cosa accadrà ora
Giovedì 22 agosto è inoltre prevista un'ulteriore tappa della vicenda che vede coinvolto il docente. "Quel giorno si terrà infatti l’udienza presso la Commissione conciliativa dei dipendenti dello Stato relativamente alla decisione di prospettata disdetta, momento in cui l’OCST e l’avvocata Fornata saranno di nuovo al fianco del docente". Il sindacato "auspica che il Consiglio di Stato e il DECS tornino finalmente sui propri passi e annullino ogni procedura nei confronti del docente, il quale non si è macchiato di alcuna colpa, se non quella di manifestare il proprio disagio e quello della sede ai funzionari dirigenti di riferimento. Inoltre, l’auspicio è anche quello che il governo e il Dipartimento rispettino la decisione del Tribunale cantonale amministrativo riammettendo immediatamente in servizio il docente in vista dell’imminente inizio del prossimo anno scolastico".
L'interpellanza dell'Mps
Sabato i deputati dell'Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi hanno inoltrato al Consiglio di Stato un'interpellanza sulla vicenda del docente, definita "preoccupante non solo dal punto di vista del diritto, ma anche da quello delle implicazioni finanziarie che potrebbe comportare per il Cantone". Per questo viene chiesto all'esecutivo se "il collegio governativo, vista anche la rilevanza mediatica avuta dalla vicenda, ha già discusso del licenziamento del docente?; se condivide la linea seguita dalla direzione del DECS e se è consapevole che, in base alla legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici, vi è il rischio che i singoli consiglieri di stato possano dover passare alla cassa?".