Ticino
Aperti i vaccini agli over 45
Redazione
4 anni fa
Nuovo importante passo nella campagna di vaccinazione. De Rosa: “Il Ticino è tra i Cantoni che vaccina di più”. Merlani: “L’incidenza è scesa, la terza ondata non si è per fortuna ancora realizzata”

Nuovo passo avanti nella campagna di vaccinazione. A partire da oggi le persone con 45 anni (compiuti) possono annunciarsi sulla piattaforma online, mettendosi in lista d’attesa in uno dei cinque centri cantonali allestiti a Giubiasco (Mercato Coperto), Locarno (Palazzetto Fevi), Lugano (Padiglione Conza), Mendrisio (Mercato Coperto) e Tesserete (Centro della Protezione civile). L’iscrizione sulla piattaforma web (www.ti.ch/vaccinazione) permette di visualizzare le disponibilità di appuntamenti di ognuno dei cinque centri. Ogni persona può così scegliere la soluzione più adeguata alle proprie esigenze. A questo proposito, le autorità invitano i cittadini a scegliere il centro di vaccinazione non solo sulla base della vicinanza al proprio domicilio, ma anche tenendo conto dei tempi di attesa; così facendo, la campagna può procedere più velocemente, garantendo la massima efficienza a tutti centri. A informare sulla situazione durante un punto informativo a Bellinzona Raffaele De Rosa, Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità; Paolo Bianchi, Direttore della Divisione della salute pubblica; e Giorgio Merlani, medico cantonale.

15.05 - Termina la conferenza stampa

14.56 - Tema assembramenti. Valenzano Rossi ha parlato di un problema di istituzioni. A livello cantonale il tema è in agenda?
De Rosa: “È un tema sul tavolo da diverse settimane. Si fa sempre più fatica a rispettare queste norme. Ci sono però ancora limiti dettate da queste varianti. Abbiamo ancora persone all’ospedale attorno ai 50 anni. È quindi ancora importante tenere duro nelle prossime settimane. Mercoledì pensiamo che verranno annunciati allentamenti sul telelavoro e sulle restrizioni nell’ambito dei negozi e del commercio al dettaglio. Speriamo che ci possano essere anche allentamenti nei ritrovi a casa e per la ristorazione, con piani della protezione rinforzati. È un tema comunque che coinvolge diversi piani e dipartimenti. I segnali che trarriamo dalla campagna di vaccinazione sono comunque incoraggianti”.

14.54 - Per le persone che attendono il vaccino da casa, c’è un agire che si può mettere in pratica?
Bianchi: “C’è un tasso d’adesione alto soprattutto da parte degli anziani. Molti però non hanno ancora ricevuto il vaccino. Stiamo raccogliendo i dati per capire i motivi di questa impossibilità. Stiamo facendo il censimento sia attraverso i comuni, sia attraverso i servizi a domicilio. I numeri a noi conosciuti sono comunque molto ridotti. I prodottti attualmente disponibili restano difficilmente somministrabili, quindi questo resta un problema”.

14.53 - Iniziano le domande

14.42 - Merlani sulla campagna di vaccinazione
“Se una persona fa una o due dosi, non ha un rischio maggiore di fare una malattia “strana”. Chi ha fatto il Covid, dopo una sola dose produce una quantità di anticorpi pari a chi ha ricevuto due dosi. Quindi può aspettare per valutare se fare la seconda dose. È una questione di scelta. Si tratta di razionare rispettivamente ridurre le dosi, ma non c’è nessuna questione di rischio per la persona. Per chi ha fatto la malattia, il consiglio è di aspettare 6 mesi prima di fare la vaccinazione. Questo perché ha possibilità scarse di riammalarsi. Unica differenza è per le persone vulnerabili, dove sarebbe opportuno aspettare 3 mesi. Sul certificato vaccinale: c’è ancora molta attesa. Non posso ancora rispondere sulla ricevibilità del certififcato per chi ha fatto una sola dose. Se ne saprà di più nel corso delle prossime settimane”.

14.38 - Prende la parola Giorgio Merlani
“Due parole sull’epidemiologia: l’incidenza è scesa, la terza ondata non si è per fortuna ancora realizzata. Stiamo viaggiando a meno di 50 casi al giorno. Il numero di test positivi è attorno al 5%. Non siamo testando di meno, la circolazione del virus sembra essere inferiore. Avevamo qualche timore sui test rapidi, ma vediamo che la popolazione ticinese ha capito la funzione del test. La situazione è in miglioramento, ma il virus è ancora lì fuori. Malgrado una circolazione moderata del virus, l’impatto in termini di ospedalizzazioni è fortemente diminuito. Anche nelle case anziani la situazione è migliorata, ciò che ha permesso degli allentamenti. Il vaccino dunque funziona. È probabile che le persone vaccinate, che potranno fruire del passaporto vaccinale, potranno godere di maggiori libertà”.

14.32 - Le forniture dei vaccini
“Finora abbiamo avuto circa 75mila dosi del vaccino Pfizer e 99’500 di Moderna.Con Pfizer abbiamo avuto qualche ritardo, che ci ha costretto a spostare qualche appuntamento. Pfizer consegna in maniera costante, a cadenza settimanale. Considerando le difficoltà legate alla conservazione di questo prodotto, lo utilizziamo solo nel Centro di Giubiasco. Per quanto riguarda Moderna, l’azienda fornisce ogni 15 giorni. Abbiamo avuto, anche qui, dei ritardi nella pianificazione, ma limitati. Le forniture prospettate, poi, sono in crescita: per queste settimana ne aspettiamo 29’200. Quando arriveranno, potremo sbloccare gli appuntamenti”.

14.16 - Prende la parola Paolo Bianchi sui dettagli della campagna
“Il 14,5 % della popolazione è completamente vaccinata, con le due dosi (51mila persone). La campagna è in rapida evoluzione, ma dipende sempre dalle dosi fornite. Nelle ultime settimane c’è stato un cambio di passo: abbiamo superato le 21mila dosi per settimana. Da domani è attivo il centro di Tesserete visto che nel Luganese c’è una domanda maggiore rispetto agli altri centri. Gli appuntamenti possono essere fissati fino al 16 maggio, questo è dettato dalle forniture con la volontà di non dover annullare appuntamenti. Speriamo nell’auspicata conferma di Moderna. Gli appuntamenti saranno dunque solo a breve termine”. La priorità per gli appuntamenti: “un conto è la possibilità per iscriversi, ma poi gli appuntamenti vengono dati in base alle categorie prestabilite e classi di età. L’apertura ai 16enni è una strategia data da ragioni mediche. Ma aprire a tutti e aspettare un paio di mesi rischia di generare un senso di abbandono o frustrazione”.

14.01 - Prende la parola il consigliere di Stato Raffaele De Rosa
“Ringrazio la popolazione che, nonostante la stanchezza, rispetta i quattro pilastri da seguire (limitare, testare, proteggere e vaccinare), che ci permettono di tenere sotto controllo la pandemia. Il quarto pilastro è la vaccinazione, che ci permette di compiere passi fondamentali. Il Ticino sta avanzando rapidamente ed è tra i Cantoni che vaccina di più. Abbiamo superato le 150mila vaccinazioni eseguite. Il Cantone ha approntato la macchina necessaria e nonostante i contrattempi la fiducia della popolazione è rimasta alta. Abbiamo scelto di procedere passo per passo. Abbiamo un grado di adesione di circa l’80% per chi è a rischio o ha malattie croniche. Tra i 55 e 64 anni le persone hanno risposto positivamente all’appello (55%). Per le forniture previste per il mese di maggio, possiamo annunciare un nuovo importante passo nell’avanzamento della campagna vaccinale: il passaggio alla fase 8, ovvero alle persone con più di 45 anni, ovvero 60mila persone in Ticino. Nelle prossime settimane seguirà l’apertura a chi ha più di 16 anni”.

14.00 - Inizia la conferenza stampa

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