Il Consiglio di Stato ha approvato il preventivo 2025 del Cantone, che prevede un disavanzo d’esercizio di 64 milioni di franchi senza considerare una distribuzione di utili della BNS. Assieme al preventivo vengono presentate ulteriori misure di rientro finanziario per un ammontare di circa 72 milioni di franchi, in parte di competenza del Governo in parte del Parlamento, che si aggiungono a quelle già decise con il preventivo 2024 e che prevedevano un impatto anche negli anni seguenti per un importo di circa 60 milioni; ciò che porta a un importo totale di circa 132 milioni il totale delle misure che incidono sul 2025. Le ulteriori misure proposte toccano tutti gli ambiti, dal personale ai beni e servizi, ai trasferimenti.
Le cifre nel dettaglio
Il preventivo presenta un disavanzo di 64 milioni di franchi, un autofinanziamento di 168,9 milioni e un grado di autofinanziamento del 58,2%. Considerato un onere netto per investimenti di 290,1 milioni di franchi, il disavanzo totale ammonta nel 2025 a 121,2 milioni, mentre il debito pubblico a fine 2025 dovrebbe superare l’importo di 2,8 miliardi. Il capitale proprio resta negativo e potrebbe attestarsi, tenuto conto dei dati di preconsuntivo 2024 e di preventivo 2025, a -345,9 milioni.
Il capitolo spese
La spesa corrente cresce di 145,2 milioni di franchi rispetto al preventivo 2024 (+3,7%); escludendo i contributi per i profughi ucraini, che sono coperti dalla Confederazione, la spesa corrente aumenta di 106,6 milioni (+2.7%). Gli aumenti maggiori si riscontrano per le spese di trasferimento (+80,1 milioni) e per quelle sul personale (+46,6 milioni). Viene inoltre rilevato che il Consiglio di Stato ha riservato un budget di 5,9 milioniper l’adeguamento dei salari dei dipendenti cantonali, che permette di riconoscere un rincaro dello 0,5%.
I ricavi
I ricavi correnti aumentano invece di 212 milioni di franchi rispetto al preventivo 2024 (+5,6%); escludendo quelli per la gestione dei profughi ucraini, l’aumento è di 162,7 milioni, pari al 4,3%. L’incremento riguarda in particolare la crescita dei ricavi da trasferimento (+106 milioni) e di quelli fiscali (+55,6 milioni).
Un contesto non semplice
Il periodo recente, ricorda il Consiglio di Stato, “è stato caratterizzato da diversi fattori che hanno un effetto negativo sulle finanze pubbliche”. La pandemia “ha inciso strutturalmente sui conti pubblici e anche su quelli del nostro Cantone, mentre le tensioni geopolitiche e istituzionali che non accennano a normalizzarsi mantengono l’economia mondiale, e quindi anche quella Svizzera e ticinese, in una situazione di instabilità”. La contenuta crescita economica ha inoltre influito sulla crescita dei gettiti. L’instabilità economica ha comportato anche “importanti effetti” sulla politica monetaria e sui risultati della Banca Nazionale Svizzera (BNS), che nel 2022 e nel 2023 ha registrato delle perdite. Questo ha comportato un azzeramento degli utili distribuiti a Confederazione e Cantoni.
Il piano finanziario 2026-2028
Venendo al piano finanziario 2026-2028, i dati “evidenziano la necessità di ulteriori sforzi di riequilibrio nell’ambito dell’allestimento dei prossimi preventivi”. La situazione finanziaria, ricorda infine l’Esecutivo, “permane difficile e fragile e necessita di una forte e concreta volontà di azione che coinvolge sia il Governo che il Parlamento. Tutti dovranno partecipare in maniera attiva a questo sforzo attraverso una collaborazione ai vari livelli istituzionali”.