Argo1: non ci fu né usura, né sequestro di persona ma infrazione alla legge federale sull'assicurazione vecchiaia e superstiti, coazione e abuso di autorità invece sì. Si avvia verso la conclusione uno dei filoni principali di Argo1, non un caso ma il caso politico di questa legislatura.
Protagonista anche della puntata odierna Marco Sansonetti, responsabile operativo dell'agenzia di sicurezza più nota del cantone. La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, negli scorsi giorni, ha intimato alle parti l'avviso di imminente chiusura delle indagini. Una paginetta in cui il magistrato anticipa le proprie intenzioni: nessun condizionale questa volta, a confermarcelo sono fonti ufficiali del ministero pubblico.
Un caso giudiziario, certo, ma soprattutto politico: sono passati oltre due anni da quel 10 febbraio, quando un vero e proprio terremoto ha investito in pieno il Consiglio di Stato. Insieme alle porte del carcere, per Sansonetti, si è aperta anche una stagione di intense polemiche che ancora non si è conclusa. A far storcere il naso non tanto, o non soltanto, la lunga lista di capi d'accusa sulle spalle del responsabile dell'azienda di Cadenazzo e il fatto che lavorasse per il cantone. Nel mirino, per anni, quel mandato diretto a sei zeri: un contratto rinnovato più e più volte, senza che vi fosse alcuna risoluzione governativa. Nessuno sapeva, o forse qualcuno sì? I dubbi, le polemiche, le segnalazioni in magistratura, la commissione parlamentare di vigilanza, poi quella d'inchiesta e quella domanda a cui nessuno ha saputo ancora rispondere: perché proprio Argo 1?
Non perché vi fu corruzione: questo lo ha stabilito lo scorso ottobre il procuratore generale Andrea Pagani con il decreto d'abbandono nei confronti dell'ex capo della divisione sociale Claudio Blotti e di Renato Scheurer, ex direttore dell'ufficio del sostegno sociale e dell'inserimento per i reati di corruzione passiva, accettazione di vantaggi e infedeltà nella gestione pubblica. Nessun corrotto, dunque nessun corruttore. Per Marco Sansonetti il decreto d'abbandono riguardava le ipotesi di reato di corruzione attiva e concessione di vantaggi. Oggi l'ennesima puntata, una delle ultime: secondo la procuratrice Lanzillo decadono anche, lo ripetiamo, i reati di sequestro di persona e usura. Restano l'accusa di infrazione alla legge sull'assicurazione vecchiaia e superstiti, la coazione e l'abuso di autorità: le parti ora hanno alcune settimane per prendere atto delle decisioni della Lanzillo e chiedere eventualmente un complemento d'inchiesta.
Claudia Rossi
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