Il caso
Arrestato un municipale di Bissone, Della Santa: "Vicende che minano la fiducia nelle istituzioni"
© Rescue Media - Ticinonews
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Redazione
un giorno fa
C’è anche il tentato omicidio fra i capi d’accusa nei confronti del Municipale di Bissone, in arresto con il sospetto di aver appiccato l’incendio al box deposito di Melano la scorsa settimana. Intanto il Municipio s’interroga su una sua sostituzione. “Situazioni che non aiutano la fiducia nella politica” commenta il capo degli Enti Locali Marzio della Santa.

La posizione del municipale di Bissone Vladimiro Bernardi, arrestato nei giorni scorsi, si aggrava: oltre all’incendio doloso e alla messa in pericolo della vita altrui, è ora ipotizzato anche il tentato omicidio. Il rogo, appiccato a un box-deposito di Melano e che ha comportato l’evacuazione di cinque inquilini della palazzina adiacente, sarebbe legato a tensioni fra Bernardi e un affittuario del deposito. L’uomo sarebbe inoltre coinvolto in una presunta aggressione avvenuta pochi giorni prima. Il Municipio di Bissone resta ora operativo con quattro membri su cinque. L’inchiesta giudiziaria è in corso e non vi sono indicazioni sui tempi della detenzione; non si escludono verifiche psico-fisiche. Sul piano politico non è ancora stata presa una decisione sull’eventuale sostituzione temporanea di Bernardi, già assente per motivi di salute durante l’estate.

Della Santa: “Status quo come male minore, ma solo se per pochi mesi”

Il Municipio di Bissone ha chiesto un parere al Capo degli Enti locali, Marzio della Santa, per capire come procedere dopo l’arresto del municipale. Intervistato da Ticinonews, della Santa ha spiegato che la Procura dispone generalmente di tre mesi per notificare al Consiglio di Stato l’avvio di una procedura penale. Tale comunicazione consentirebbe al Governo, tramite la Sezione degli enti locali, di attivare l’eventuale procedura di sospensione, “che di norma si spera possa essere invocata dalla persona medesima”. Qualora fosse invece lo Stato ad attivarla d’ufficio, “lui avrebbe il diritto di essere sentito, rendendo tutta la procedura molto più farraginosa e lunga”. Secondo della Santa, mantenere lo status quo “a mio giudizio sì, ma solo se limitato ad alcuni mesi” rappresenta il male minore. Un’eventuale sostituzione arriverebbe solo se la procedura cantonale fosse avviata e conclusa, rendendo la sostituzione formale definitiva.

Dinamiche politiche

Sulle dinamiche politiche nei Comuni ticinesi, della Santa ha riconosciuto che spiacevoli situazioni di questo tipo possono verificarsi: “Purtroppo, di tanto in tanto accadono situazioni simili per cui dobbiamo intervenire. Ma non parlerei di un clima generale in progressivo degrado”. Ha tuttavia osservato un aumento delle contrapposizioni politiche e personali, che in assenza di rispetto reciproco “possono degenerare”. Questi episodi, ha concluso, incidono negativamente sulla percezione delle istituzioni da parte dei cittadini: “Ed è forse l'aspetto più triste e più critico al contempo di tutta questa faccenda”, poiché la fiducia nelle istituzioni sta scemando sempre più, ed “episodi come questo rendono ancora più fragile il riconoscimento da parte del cittadino dell'importanza di avere delle istituzioni sane e uno Stato con tutte le sue capacità, che non sono solo amministrative ma anche politiche”.