
Sono quaranta i migranti attesi entro fine mese al Park Hotel di Rovio. Lo ha confermato il Cantone al Municipio venerdì scorso, ma in paese la voce circolava già da tempo. Il via vai di operai presso la struttura aveva infatti sollevato domande e uno di loro rispose: “Qui arrivano gli asilanti”. La modalità di comunicazione viene ora criticata dal sindaco di Val Mara Jgor Zocchetti, che ha richiesto un incontro con l’Ufficio cantonale delle migrazioni. “Venerdì 28 febbraio ci è stato risposto che il Park Hotel era una delle tante ipotesi sul tavolo, ma non era ancora una concretezza. Una settimana dopo ci hanno confermato questa scelta. Una comunicazione dell’ultimo momento, ma le informazioni tra la popolazione sono trapelate prima. Questo dà fastidio”. Contattato da Ticinonews, l’Ufficio dei richiedenti l’asilo rimanda alla serata pubblica di martedì 18 marzo.
Un luogo non adatto
Da quanto trapelato finora i migranti attesi a Rovio sarebbero in gran parte uomini afghani che hanno già ottenuto l’asilo. Saranno presi a carico dalla Croce Rossa e occupati in lavori di pubblica utilità. Un luogo non adatto a tale fase, secondo il Comune. "Il posto è in una zona residenziale, composta da case unifamiliari”, evidenzia Zocchetti. “C'è poi la questione del trasporto pubblico: non so come un piccolo bus potrà arrivare ad accogliere 40 ospiti, anche se in teoria lo spostamento è organizzato dalla Croce Rossa".
Le preoccupazioni dei cittadini
Preoccupazioni a cui il sindaco deve rispondere da giorni ai cittadini, che chiedono: che cosa faranno durante il giorno? Dove andranno in un quartiere discosto di 800 abitanti senza nemmeno un bar aperto? Chi controllerà la situazione? Zocchetti precisa che la trattativa si è svolta tra il proprietario dell’immobile e il Cantone. L’immobile, una storica residenza di una famiglia del posto, è stato venduto poco prima della pandemia ad un acquirente napoletano e da allora era rimasto vuoto. “La gestione delle migrazioni è di competenza federale e cantonale. È per questo motivo che il municipio non è stato avvisato fino all'ultimo", chiosa Zocchetti.
Fioccano atti parlamentari
Anticipata dal Corriere del Ticino, la notizia è anche oggetto di alcuni atti parlamentari a firma Lega e PLR. "Questa decisione, comunicata con breve preavviso, ha suscitato perplessità e preoccupazione tra la popolazione locale, in particolare per quanto riguarda l’impatto sulla comunità, la sicurezza e la sostenibilità economica dell’iniziativa", sottolineano i deputati Matteo Quadranti, Cristina Maderni e Simona Genini nella loro interrogazione al Governo. Anche il deputato leghista Boris Bignasca critica il modus operandi del Cantone, giudicandolo inaccettabile, mentre Lorenzo Quadri si rivolge al Consiglio federale per chiedergli se considera adeguate le conseguenze negative per la popolazione ed i servizi pubblici locali dell'arrivo di numeri importanti di asilanti in realtà piccole e discoste.