Malcantone
Autosilo di Bedigliora, annullata la decisione del Consiglio comunale
©Chiara Zocchetti
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Redazione
13 giorni fa
Il Consiglio di Stato ha deciso di annullare l'approvazione del credito da 2,6 milioni per la realizzazione del progetto, visto che con l'aggregazione Bedigliora farà parte del Comune di Lema.

Autosilo di Bedigliora? Tutto da rifare, o quasi. Il Consiglio di Stato ha annullato la decisione presa a dicembre dal Consiglio comunale malcantonese, di approvare un credito di 2,6 milioni di franchi per la realizzazione di un nuovo posteggio. Il provvedimento del Governo, viene spiegato in una nota, "è stato adottato a tutela degli interessi del futuro Comune di Lema", nel quale confluirà l’attuale Comune di Bedigliora.

"Un agire che non tutela gli interessi del futuro Comune"

Il prossimo 6 aprile, con l’elezione del Municipio e del Consiglio comunale, verrà costituito il nuovo Comune di Lema, aggregazione degli attuali Comuni di Astano, Bedigliora, Curio, Miglieglia e Novaggio. A pochi mesi da questa scadenza, nella seduta dello scorso 18 dicembre 2024, il Consiglio comunale di Bedigliora ha, tra l’altro, accolto la richiesta di un credito di 2'599'000 franchi per la realizzazione di un autosilo all’entrata est del nucleo del paese. Una decisione "presa dagli organi di Bedigliora in assenza di un accordo con i rappresentanti degli altri Comuni del comprensorio di aggregazione", che per il Governo ticinese "costituisce un agire che non tutela gli interessi del futuro Comune di Lema".

Le motivazioni

"Considerato che la decisione in oggetto, adottata a breve distanza dalla nascita del nuovo Comune, avrebbe avuto effetti sia in ambito finanziario che sull'impiego di tempo e risorse interamente a carico di Lema, il Governo ha deciso di annullare l’approvazione del credito, al fine di salvaguardare le competenze decisionali dei futuri organi comunali". La misura di vigilanza, viene spiegato, "si fonda segnatamente sull’art. 12 cpv. 2 della Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni che consente al Consiglio di Stato di intervenire nella delicata fase che precede l’aggregazione con provvedimenti volti alla tutela di interessi preponderanti del costituendo Comune".