
Inizialmente tutti pensavano si fosse trattato di un normale incidente della circolazione. Era la sera dell'8 dicembre 2014, attorno alle 18.45, quando una 51enne badante rumena che stava attraversando via Luino per recarsi al supermercato Carrefour venne travolta da un'auto. La donna era poi spirata un paio di giorno dopo all'ospedale di Varese.
Subito si era puntato il dito contro la pericolosità della strada, in particolare quando cala l'oscurità, come nel momento di quell'incidente.
Ma in seguito la tesi della tragica fatalità ha iniziato a vacillare.
Al volante della Mercedes che ha ucciso la donna vi era infatti il suo datore di lavoro, un 60enne italiano, che aveva assunto una notevole quantità di cocaina poco prima di mettersi alla guida e che circolava ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge.
Gli inquirenti hanno quindi cercato di capire se tra i due vi fossero dei motivi di astio. Non hanno trovato nulla, per cui il legame tra l'investitore e l'investita resta solamente una strana coincidenza.
L'uomo, come riporta La Provincia di Varese, è tuttavia stato recentemente rinviato a giudizio. Dovrà rispondere di omicidio colposo e guida sotto l'effetto di stupefacenti: rischia una pena molto pesante.
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