In questi giorni le temperature sono tornate ad essere molto alte. Fa caldo, caldissimo. E allora, cosa chiedere di meglio di un tuffo al lago? Nulla se non fosse per le pulci delle anatre, le cosiddette cercarie, che tanto stanno facendo discutere sui social.
La loro presenza, che nei soggetti a rischio causa un’infiammazione cutanea simile alla puntura di una zanzara, è confermata in vari punti del Lago Maggiore. Il parassita è solito attaccare anatre, cigni e oche. Gli insetti si annidano in prossimità dei canneti, proprio in periodi di caldo prolungato.
Tuttavia, le numerose segnalazioni sulla presenza di questo parassita non hanno scoraggiato i bagnanti, ticinesi e turisti, venuti a cercare sollievo e rinfresco presso i nostri laghi. “A me un paio di volte hanno morso le gambe" racconta una bagnante a TeleTicino. "La prima volta non sapevo cosa fosse, ma ho subito diverse punture. Per fortuna nulla di che, ma fintanto che la gente dà da mangiare alle anatre il problema non si risolve”.
La reazione allergica al parassita, anche se non è né pericolosa né contagiosa, dipende da persona a persona. “Non si tratta di niente di grave" spiega il dermatologo Stefano Gilardi a TeleTicino. "Biologicamente alcune persone sono più soggette di altre. In generale, il fenomeno colpisce chi soffre già del raffreddore da fieno, a causa dei cosiddetti atopici. Le persone che reagiscono in maniera esagerata a questi parassiti, dunque, vanno curati immediatamente, con cure cortisoniche locali, 1-2 volte al giorno per 4-5 giorni, poi tutto si acquieta. La cosa più importante è non dare da mangiare alle anatre, se le si attira a riva essere contagiati dal parassita è molto più facilie”.
Come detto per i meno fortunati occorre, se del caso, munirsi di cortisone, fondamentale per evitare di prudersi, rischiando di disperdere qualche battere. Per tutti gli altri, conferma Gilardi, basta una doccia fredda.
Maggiori dettagli nell'edizione di ieri del TG di TeleTicino
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