
Non accennano a placarsi le polemiche attorno alla Casa per anziani di Balerna. Questa sera vi sarà un faccia a faccia, tra autorità comunali e familiari degli attuali ospiti alla casa anziani, che a qualcuno non è piaciuto. Come anticipatovi ieri, due ex dipendenti della struttura sono infatti insorti poiché impossibilitati a partecipare all'incontro. Una decisione che il sindaco Luca Pagani ha giustificato affermando che sia necessario voltare pagina e parlare del futuro.
Dichiarazioni che non sono piaciute all'avvocato Tuto Rossi, che ha deciso di scrivere una lettera aperta al sindaco di Balerna e al Consigliere di stato Paolo Beltraminelli: "L'argomento è difficile e la mia intenzione non è quella di mettere in cattiva luce delle persone, tantomeno le nostre autorità. Tuttavia come la maggioranza dei ticinesi sono preoccupatissimo del trattamento riservato agli ospiti della casa per anziani di Balerna."
Rossi si dichiara "preoccupato dell'atteggiamento delle autorità che minimizzano e danno l'impressione di volere scopare la sporcizia sotto il tappeto il più presto possibile". L'avvocato esordice chiedendo al direttore Luca Jannett e alla responsabile delle cure Luana Zucchetti di "presentare le loro scuse ai parenti degli ospiti visto che i maltrattamenti si sono svolti nella casa per anziani di cui avevano e hanno la responsabilità". Elencando i maltrattamenti testimoniati nell'atto d'accusa, Rossi è alquanto critico: "Avete avuto in casa per anni e anni una torturatrice e quindi la domanda sorge spontanea: voi dove eravate? Io ci credo che voi signor Jannett e signora Zucchetti non avete mai visto nulla. Non voglio sottovalutare la difficoltà del vostro lavoro, (...) ma se non avete visto nulla, siete sicuri che non sia meglio che cambiate mestiere? Che garanzie date venerdì sera i parenti degli ospiti che non sarete ciechi anche in futuro? E come mai, quando la giovane stagiaire impaurita vi ha raccontato delle minacce subite dalla torturatrice, ve ne siete lavate le mani?".
Quesiti sono anche nuovamente rivolti al sindaco del comune momò: "Come mai quando il Municipio è finalmente stato avvisato di ciò che capitava nella casa per anziani, vi siete limitati a consigliare alla torturatrice di dimissionare alla chetichella dopo una mini-inchiesta amministrativa, invece di denunciare i fatti al Ministero pubblico come vi impone la legge?".
A Beltraminelli sono invece chieste rassicurazioni sulle "assistenti di cura e infermiere che hanno avuto il coraggio di denunciare" per poi essere allontanate, "se non dovrebbero essere aiutate a trovare un nuovo posto di lavoro, e magari premiate con un riconoscimento, invece di essere lasciate in disoccupazione". Rossi spiega inoltre che "il Ministero pubblico sta ancora conducendo un'inchiesta per maltrattamenti agli anziani contro 1 infermiere e 2 assistenti di cura che però non avete ritenuto di sospendere cautelativamente."
L'avvocato bellinzonese, a conclusione della sua lunga lettera, riporta infine di ulteriori testimonianze che l'hanno fatto rabbrividire: "Testimonianze del vostro personale davanti alla polizia cantonale riferiscono di fatti che fanno rabbrividire: nel vostro centro per anziani c'è un signore "che passava tutta la giornata legato al calorifero. O meglio lui era in carrozzina con un tavolino davanti e la carrozzina che era legata al calorifero. Lui aveva anche una pettorina che lo teneva legato alla sedia, con questa non poteva spostarsi. Appena vi era tempo di portarlo a camminare, perché lui camminava ancora, lo si faceva, altrimenti restava lì. Di notte era anche contenuto, aveva una cintura di contenzione che lo teneva a letto e oltre a questo anche le sbarre a letto". Non so se questo signore legato come un salame giorno e notte faceva sogni d'oro. Dopo aver letto queste testimonianze, io no. Non so voi. Mi piacerebbe che mi invitaste per sentirvi rispondere a queste domande che a dire il vero frullano nella testa di ogni ticinese. Ma se non affronterete questi temi, difficilmente la vostra resipiscenza potrà risultare credibile."
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