Rassegna stampa
Ballottaggio, il Ticino vira a destra
©Gabriele Putzu
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Redazione
un anno fa
I commenti dei principali quotidiani ticinesi dopo l'esito delle urne. Righinetti: "Staremo a vedere se la nuova coppia Chiesa-Regazzi scriverà una nuova storia d'intesa politica sull'asse centro-destrissima". Ritzer: "La strategia del PLR non pagante, che ha impedito a Farinelli di profilarsi".

Le prime pagine dei quotidiani ticinesi sono dedicate al ballottaggio svoltosi domenica, che ha visto eleggere Marco Chiesa (UDC) e Fabio Regazzi (Il Centro) agli Stati. E il commento negli editoriali è unanime: il Ticino vira a destra nella Camera alta del Parlamento.

La coppia Chiesa-Regazzi

Sulle pagine del Corriere del Ticino, il vicedirettore Gianni Righinetti definisce Marco Chiesa il candidato faro in Ticino, che è stato protagonista di un secondo exploit dopo il dominio di quattro anni fa. Regazzi è invece uno degli esponenti più a destra che siede a Berna tra i banchi de Il Centro, anche se al fotofinish, per non precludersi il potenziale sostegno dell'elettorato centrista, ha dichiarato: "Non sono poi così a destra". Righinetti è ora curioso per il futuro: "Per quattro anni si è detto della contrapposizione Chiesa-Carobbio capace di annullare il voto del Ticino. Staremo a vedere se con la nuova coppia verrà scritta una nuova storia d'intesa politica sull'asse centro-destrissima".

La sconfitta del PLR

Per quanto riguarda il PLR, Righinetti ricorda che il partito contava su Farinelli per tornare alla Camera alta. Ma in casa liberale sembra ripetersi una storia già scritta, quella del secondo seggio in Consiglio di Stato. "Nel 2011, per effetto dell’ondata leghista, era stato perso: nel 2015, anche facendo la voce grossa, si è cercato di riconquistarlo, poi nel 2019, con minor convinzione e lo scorso aprile non è neppure stato più un tema. È la storia di un fallimento che si consolida tappa dopo tappa. Ormai assuefatti a contare uno su cinque, forse ci riproveranno nel 2027 scommettendo sulla perdita di velocità della Lega e la partenza (di uno o entrambi) i consiglieri di Stato in carica. Ma sarebbe un calcolo avventato perché l’avanzata dell’UDC non pare a rischio di arenarsi a breve e il voto a destra di questo week end sembra un monito".

A quando le dimissioni di Speziali?

Anche il direttore Daniel Ritzer, nel suo commento su La Regione, si chiede quanto tempo passerà prima che Alessandro Speziali, presidente del PLR, rassegnerà le dimissioni. "Chiude l'anno elettorale con le ossa letteralmente spezzate: due seggi persi in parlamento ad aprile, mancata elezione di Alex Farinelli agli Stati, mancato ingresso della capogruppo Alessandra Gianella al Nazionale. Una sonora bocciatura per i vertici del partito ticinese di maggioranza relativa in Gran Consiglio, che per almeno altri quattro anni rimarrà fuori dalla Camera dei Cantoni". Per Ritzer la strategia di essersi mostrati sempre più a destra non si è rivelata pagante. "Una strategia che ha inoltre impedito a Farinelli di profilarsi in maniera credibile quale vera alternativa al ticket de facto Chiesa-Regazzi".

Il sostegno a Fonio

Per Ritzer sono diversi i fattori che hanno giocato a favore di Regazzi: "l'abilità del presidente dell'Usam a salire sul carro del vincitore del primo turno, cioè Marco Chiesa, per blindare il proprio seggio; lo sgarbo della sinistra a Farinelli con la crocetta data soltanto a Greta Gysin; la spinta paradossale di un settore del fronte progressista alla candidatura dell'imprenditore locarnese pur di avere il sindacalista Giorgio Fonio al nazionale; la volontà del Mendrisiotto di portare un proprio rappresentate a Berna". Anche per Righinetti il sostegno della frangia sindacale OCST a Regazzi per far eleggere Fonio a Berna è un paradosso di questo genere di elezione. "Chiamatela come vi pare: opportunità o danno collaterale": 

Gli equilibri in gioco

Ciò che emerge dalle urne, prosegue Ritzer, è una deputazione ticinese con uno schema più conservativo. "Di questi tempi però è noto, tanto in politica come nel calcio, quanto gli schieramenti sul campo possano essere fluidi. Ed è proprio qui, nel gioco delle sovrapposizioni, che spesso si definiscono gli equilibri e i successi di una squadra", conclude.

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