Tresa
Bandiera a mezz’asta, clima teso a Sessa. Il Municipio sporge denuncia
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
un giorno fa
Bandiera comunale a mezz’asta sulle scuole di Sessa dopo l’annuncio della chiusura. L'Esecutivo di Tresa denuncia e avvia un'indagine.

Una bandiera a mezz’asta, sventolante sull’edificio delle elementari di Sessa. Si tratta di quella del Comune di Tresa, il cui Municipio ha deciso di sporgere denuncia in polizia e di aprire un’inchiesta disciplinare per tentare di risalire al responsabile di questo atto di protesta avvenuto a pochi giorni dall’annuncio della chiusura delle scuole. Un’azione che – stando al Codice penale citato dallo stesso Esecutivo di Tresa – può portare fino a tre anni di carcere o a una pena pecuniaria. Articoli di legge – spiega il Corriere del Ticino – inoltrati in una nota ai dipendenti comunali che hanno accesso allo stabile. Contemporaneamente, il Municipio sta cercando di identificare anche l’autore del gesto che ha coperto il logo del Comune di Tresa sulla porta della scuola e su alcuni cartelli stradali, sostituendolo con adesivi dell’ex Comune di Sessa.

Interrogatori

L’ipotesi del sindaco Piero Marchesi è chiara: ad abbassare la bandiera potrebbe essere stato qualcuno in possesso del badge che permette l’accesso alle scuole (una cerchia ristretta di persone). Motivo per cui sono stati consegnati alla polizia i dati relativi agli accessi, a cui sono seguiti interrogatori ai diretti interessati: dai docenti agli addetti alle pulizie e alla manutenzione. E qualcuno si sarebbe fatto avanti a testimoniare, anche se non è ancora possibile – spiega il Municipio al foglio di Muzzano – perseguire l’autore. Ma a Sessa, alcuni hanno visto le azioni del Municipio come un attacco ai contestatari della chiusura della scuola. Tuttavia, Marchesi parla di un atto di rispetto verso i cittadini e di una procedura amministrativa normale. Il DECS nel mentre ha approvato il nuovo ordinamento scolastico a cinque sezioni deciso dal Municipio per ottimizzare le risorse. Intanto, chi si oppone alla chiusura spera che il nuovo presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, accolga i ricorsi presentati, il che obbligherebbe il Municipio a mantenere aperta la scuola almeno temporaneamente.