Ticino
Bar Tra: "Siamo rimaste bloccate per due ore nel locale"
Bar Tra: "Siamo rimaste bloccate per due ore nel locale"
Bar Tra: "Siamo rimaste bloccate per due ore nel locale"
Redazione
7 anni fa
La GISO critica l'operato delle forze dell'ordine nel locale, dove era in corso una riunione di un collettivo femminista

"Ieri al Biblio Cafè Tra l'altro di Lugano abbiamo assistito all'ennesimo caso di intimidazione da parte delle forze dell'ordine". Esordisce così il comunicato di Gioventù Socialista (GISO), la quale precisa che durante il controllo era in corso una riunione del collettivo femminista "Io l'8 ogni giorno". 

La GISO parla di intimidazione perché "intervenire con 20 agenti (ndr. la polizia parla di 15) a una riunione di un collettivo femminista e la tradizionale grigliata settimanale del locale senza un motivo valido non ha altre definizioni". 

Stando a quanto riferisce il partito le persone presenti, dopo la requisizione dei documenti, "sono state bloccate all'interno del bar per quasi due ore. Tra di essi anche una donna incinta, rimasta bloccata nonostante non stesse bene".

Secondo la GISO "quello che ufficialmente si presenta come un regolare controllo dei documenti, suggerisce invece un'azione volta a disincentivare attività politiche profilate a sinistra e con partecipazione proveniente dal basso, dalla società civile. Una grave messa in dubbia della liberta d'espressione e d'organizzazione".

"Purtroppo Lugano non è nuova a questa prassi" prosegue la GISO, evocando il recente caso della chiusura dello Spazio Morel e il concerto del rapper Bello Figo di un anno fa, che aveva suscitato critiche e minacce da parte di sedicenti gruppi di nazifascisti, spingendo la polizia ad annullare l'evento. "Lugano si piega alle minacce neonaziste, mentre mostra i muscoli ai comuni cittadini e cittadine che si organizzano o semplicemente si bevono una birra di giovedì sera?" si chiede il partito. 

La GISO conclude auspicando dalle autorità competenti un chiarimento sulle motivazioni e le modalità che hanno portato a un intervento simile, nella speranza che "scene di questo tipo non si ripetano più in Ticino".

La polizia nel frattempo ha già chiarito in un comunicato i contorni dell'operazione, sottolineando di aver garantito assistenza alla donna incinta (vedi articolo suggerito). 

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